Titolo Rivista PSICOANALISI
Autori/Curatori Jorge Canestri
Anno di pubblicazione 2019 Fascicolo 2019/1
Lingua Italiano Numero pagine 6 P. 85-90 Dimensione file 128 KB
DOI 10.3280/PSI2019-001009
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Queste osservazioni si centrano sull’"inclusione dell'altro" di cui parla Jürgen Habermas (1996) e seguono il filo dell’analisi che Emile Benveniste dedica al duplice significato della parola "ospite" in latino: colui che accoglie e colui che viene ospitato. Ma perché hostis e ho-spes? Hostis in latino corrisponde al termine gotico gasts, ma il significato gotico di gasts è ospite, mentre in latino vuol dire nemico. Il passaggio da hostis a hospes, derivante nel mondo romano da un processo socio-economico-politico, è di notevole importanza; definisce un tipo di relazione e articola le nozioni di ospitalità, alterità e identità in un unico concetto. Nel pensiero psicoanalitico, la nozione di identità assume il nome di sentimento del sé (selbstgefühl). Conosciamo bene le caratteristiche di fragilità, precarietà e relatività che conno-tano questo sentimento. La psicoanalisi, Freud per primo, ha proposto di analizzare le "fasi particolari dello sviluppo del sentimento del sé (selbstgefühl) e le loro vicissitudini", a partire da uno stadio mentale molto precoce. È la condizione di maggiore o minore integrazione del soggetto e di maggiore o minore ac-cettazione della alterità costitutiva dell’identità che consente di dare ospitalità e praticare l’aequamentum, la parità nell’accettare la differenza. Habermas afferma al riguardo che: «l’uguale rispetto per chiunque (jedermann) non ri-guarda coloro che sono simili a noi, ma la persona dell’altro (gli altri) nella sua specifica diver-sità. E la responsabilità solidale verso l’altro inteso come uno di noi [..]». Concludo suggerendo che il nostro concetto di confine e la divisione tra interno ed esterno dovrebbe e debba essere rivisto considerandone le profonde implicazioni sull’uso della tecno-logia.;
Keywords:Hostis-hospes, equamentum, selbstgefühl, identità, alterità.
Jorge Canestri, Riflettere sul confine: interno ed esterno. Considerazioni conclusive in "PSICOANALISI" 1/2019, pp 85-90, DOI: 10.3280/PSI2019-001009