Titolo Rivista CITTADINANZA EUROPEA (LA)
Autori/Curatori Luigi Moccia
Anno di pubblicazione 2018 Fascicolo 2018/1
Lingua Italiano Numero pagine 28 P. 5-32 Dimensione file 363 KB
DOI 10.3280/CEU2018-001001
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più
clicca qui
Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.
Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF
FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche
Muovendo da una premessa generale sulle politiche di integrazione basate, rispettivamente, sul modello assimilazionista, multiculturale e interculturale (§ 1), il saggio si concentra sulla nozione di cittadinanza europea, dal lato sia dei suoi ambiti di rilevanza normativa nei trattati sull’Unione, sia del suo significato in relazione a due questioni principali concernenti la sua qualificazione e la sua portata soggettiva, con riguardo al problema della sua autonomia concettuale (§§ 2-3). Su questo sfondo, nel quale si può osservare un fondamento autonomo a carattere potenzialmente aperto e inclusivo della cittadinanza europea, viene analizzata la relazione tra immigrazione e integrazione nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, avuto riguardo alle normative dell’Unione e ai programmi pluriennali del Consiglio europeo (§ 4): allo scopo di argomentare (§ 5) la possibilità di una nozione ampia di cittadinanza europea, nella forma della cosiddetta "cittadinanza civile", proposta dalla Commissione europea in due comunicazioni, rispettivamente del 2000 e del 2003; all’epoca sostenuta e quindi rilanciata in tempi più recenti dal Comitato economico e sociale europeo in due pareri, rispettivamente del 2003 e 2014. Questa nozione ampia di cittadinanza europea potrebbe applicarsi, in virtù del principio di uguaglianza, ai cittadini dei paesi terzi (migranti e rifugiati) che siano residenti stabili di lungo periodo in uno Stato membro. Nell’ultimo paragrafo (§ 6), alcune considera-zioni finali sono tratte, riguardanti l’esigenza di un cambio di paradigma, consistente nel ri-pensare al livello europeo la nozione di cittadinanza non più solo in termini di nazionalità (in rapporto alla cittadinanza dello Stato), ma su base residenziale, in termini di funzione di con-vivenza civica fondata sulla condivisione di valori, nell’ambito dello spazio transnazionale comune dell’Unione.;
Luigi Moccia, Cittadinanza ‘civile’ europea e politiche di integrazione in "CITTADINANZA EUROPEA (LA)" 1/2018, pp 5-32, DOI: 10.3280/CEU2018-001001