Perché vedere i film (specialmente per uno psicoanalista). Appunti su cinema e psicoanalisi

Titolo Rivista SETTING
Autori/Curatori Marco Aldegheri
Anno di pubblicazione 2024 Fascicolo 2024/47
Lingua Italiano Numero pagine 14 P. 125-138 Dimensione file 188 KB
DOI 10.3280/SET2024-047008
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L’articolo vuole sottolineare l’importanza della visione di film per il lavoro psicoanalitico analizzando alcune teorie della psicologia del cinema e alcuni dati storici. Il cinema nato come mezzo di divertimento diventa presto grazie alla creazione della regia e del montaggio arte in cui si introducono nel suo linguaggio meccanismi tipici della mente. In questo senso è utile ripercorrere alcune considerazioni che accostano il film al sogno, entrambi depositari di una quota di inconscio e di non spiegato. Oltre al lato onirico la produzione cinematografica spesso è presa in considerazione come percorso terapeutico, in un doppio specchio tra regista/spettatore e analista/analizzato. Porto come esempio emblematico il film “8 ½” di Fellini, fornendo qualche considerazione storica che conferma questo capolavoro come rappresentazione di percorso interno. Concludo con alcune considerazioni sul rilievo nel lavoro clinico di immergersi in un’ottica critica del cinema.;

Keywords:cinema, psicologia del cinema, sogno, percorso terapeutico, meccanismi inconsci nell’arte, vedere film

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Marco Aldegheri, Perché vedere i film (specialmente per uno psicoanalista). Appunti su cinema e psicoanalisi in "SETTING" 47/2024, pp 125-138, DOI: 10.3280/SET2024-047008