Titolo Rivista QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO
Autori/Curatori Alfredo Alessandrini
Anno di pubblicazione 2017 Fascicolo 2016/106
Lingua Italiano Numero pagine 20 P. 121-140 Dimensione file 812 KB
DOI 10.3280/QUA2016-106007
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La banca è orientata alla realizzazione di esternalità positive per i clienti beneficiari del credito e per la collettività. Occorre definire gli elementi di debolezza e di forza del banking cooperativo. Questa area di riflessione ha attirato nel tempo l’attenzione di numerosi economisti e uomini di banca, e in particolare di coloro che hanno avuto ruoli su entrambi questi fronti. Le banche popolari e le banche di credito popolare si sono rafforzate nel tempo in quanto corrispondono a un vero bisogno di banking relazionale. Nella fase più recente sono emerse alcune criticità. L’abbandono dei caratteri cooperativi per l’adozione dei caratteri della società per azioni è una via di intervento già ampiamente utilizzata per affrontare fasi di crisi sistemica. Il legislatore è ora intervenuto nel senso di impedire l’esistenza di banche cooperative di grande dimensione e nel senso di abbassare significativamente il grado di autonomia delle banche di credito cooperativo di piccola dimensione. In questo modo si alleggerisce il ruolo e il rilievo del piccolo partecipante al capitale. Ma una banca cooperativa ha "capitale caldo", non "capitale freddo". È capitale mosso anche da obiettivi collettivi, di carattere economico e anche di carattere non prettamente economico. Il capitale è "caldo" perché è mosso con questi intendimenti, che si dimostrano raggiungibili - o almeno ragionevolmente perseguibili - quando sono presenti due importanti condizioni: regole di governance attente e non autoreferenziali, persone che sono in grado di interpretare questo profilo ideale e collettivo.;
Alfredo Alessandrini, Gli obiettivi sociali nella gestione delle banche in forma cooperativa in "QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO" 106/2016, pp 121-140, DOI: 10.3280/QUA2016-106007