Winnicott in translation: note sull’holding di Joyce Slochower

Titolo Rivista RICERCA PSICOANALITICA
Autori/Curatori Massimo Iannucci
Anno di pubblicazione 2015 Fascicolo 2015/1
Lingua Italiano Numero pagine 12 P. 33-44 Dimensione file 64 KB
DOI 10.3280/RPR2015-001003
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Prendendo lo spunto dalla rilettura dell’holding in chiave relazionale a cui la Slochower fa riferimento nel suo lavoro, l’articolo cerca di illustrare le potenzialità dell'holding nel promuovere trasformazioni nella cura di quei pazienti poco trattabili con i tradizionali strumenti psicoanalitici. Ciò sembra essere reso possibile dalla soggettività dell’analista nel fornire un ambiente emotivo in grado di creare le condizioni per una metaforizzazione di vissuti inespressi attraverso un processo di mutua regolazione. Vengono poi prese in esame diverse situazioni nelle quali il paziente non è in grado di usare l’analista come soggetto, situazioni nelle quali la capacità dell’analista di essere in funzione della necessità del paziente, può declinarsi in modi differenti, come nel caso di Mark, in cui ciò che viene attivato attraverso un holding è un processo di disintossicazione dalla vergogna.;

Keywords:Winnicott, holding, soggettività, vergogna, mutua regolazione, autocontenimento

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Massimo Iannucci, Winnicott in translation: note sull’holding di Joyce Slochower in "RICERCA PSICOANALITICA" 1/2015, pp 33-44, DOI: 10.3280/RPR2015-001003