Il ruolo del sistema periodico degli elementi nel caratterizzare la chimica classica come teoria scientifica

Titolo Rivista EPISTEMOLOGIA
Autori/Curatori Antonio Drago
Anno di pubblicazione 2014 Fascicolo 2014/1
Lingua Italiano Numero pagine 21 P. 37-57 Dimensione file 647 KB
DOI 10.3280/EPIS2014-001003
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È controversa la questione di quale sia il ruolo teorico del sistema periodico degli elementi nella Chimica classica: ad es., una legge empirica, una teoria, un sistema classificatorio, ecc. Il problema è aggravato dal fatto che i filosofi della scienza non hanno una comune definizione di teoria scientifica; per cui non è chiaro se la Chimica lo sia. Lo scritto vuole proporre la soluzione al problema iniziale assumendo come definizione di teoria scientifica la seguente: una concezione a carattere sperimentale che è fondata su due scelte rispetto a due opzioni dicotomiche; una opzione sul tipo di matematica - o quella classica o quella costruttiva; l’altra opzione sul tipo di organizzazione - o quella deduttiva o quella basata su un problema; equivalentemente: l’uso o della logica classica o della logica non classica. Sin dall’inizio la chimica classica ha usato la matematica al livello più basso possibile e ha ragionato in una maniera che qui si riconosce appartenere alla logica non classica. Poi dopo la tabella di Mendeleev ha dato alla chimica il pieno status di teoria scientifica perché ha chiarito le sue due scelte fondamentali. La scelta della teoria matematica che prima, quando si è basata sui pesi atomici, era quella dei numeri razionali, e che poi, quando si è basata sul numero atomico, è stata quella di una particolare aritmetica ricorsiva. Inoltre la scelta della organizzazione è stata quella per risolvere un problema fondamentale (quanti siano gli elementi della materia); problema che ha risolto stabilendo la periodicità della tabella mediante analogie che comportano in maniera essenziale la logica non classica. Nella storia della scienza la Chimica è stata quasi la sola teoria a basarsi su queste due scelte, che erano alternative a quelle della teoria fisica dominante, prima la meccanica di Newton e poi la meccanica quantistica. Le differenze di scelte hanno comportato variazioni radicali nei significati dei concetti fondamentali comuni (spazio, materia, ecc.), la incommensurabilità dei due tipi di teorie e la loro differenza anche filosofica. In conclusione, nel corso della storia la Chimica classica, rispetto alla teorie fisica dominante, ha sostenuto il ruolo di una radicale alternativa teorica sotto tutti gli aspetti: l’apparato sperimentale, i concetti basilari, il modo di ragionare, il tipo di organizzazione della teoria (e quindi il tipo di logica), il tipo di matematica e anche il tipo di filosofia. Nel passato, piuttosto che riconoscere la novità teorica della Chimica, si è mantenuto un preconcetto - la teoria chimica è "immatura" - che in realtà ha fatto perdere ai filosofi della scienza l’occasione di riflettere globalmente sugli aspetti fondamentali di tutte le teorie scientifiche.;

Keywords:Chimica, Tabella di Mendeleev, organizzazione problematica, logica non classica.

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Antonio Drago, Il ruolo del sistema periodico degli elementi nel caratterizzare la chimica classica come teoria scientifica in "EPISTEMOLOGIA" 1/2014, pp 37-57, DOI: 10.3280/EPIS2014-001003