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Gli ordini religiosi nella Sicilia moderna.

Giancarlo Poidomani

Gli ordini religiosi nella Sicilia moderna.

Patrimoni e rendite nel Seicento

Edizione a stampa

32,00

Pagine: 240

ISBN: 9788846429674

Edizione: 1a edizione 2001

Codice editore: 1573.289

Disponibilità: Fuori catalogo

Nell'ambito di quel deciso intervento riformatore che nel Settecento investì i poteri della Chiesa, i giurisdizionalisti addebitarono alla manomorta ecclesiastica gran parte della responsabilità del mancato progresso economico della Sicilia e di tutto il meridione, stimando l'entità della proprietà della Chiesa pari ai due quarti o addirittura ai quattro quinti di quella di tutta la regione. Nel secolo seguente alcuni posero l'accento sulla difficoltà di determinare con precisione la ricchezza del clero regolare e di quello secolare nelle diverse epoche a causa della mancanza o della frammentarietà dei dati a disposizione e, fino ad oggi, pochi studi hanno cercato di fare luce sull'entità del patrimonio del clero regolare e secolare in tutta l'Isola nei secoli precedenti le leggi sull'eversione dei beni ecclesiastici.

Nasce da qui la necessità di uno studio sistematico sulla consistenza e sull'organizzazione degli ordini regolari maschili nella Sicilia seicentesca, per determinare la quantità e la qualità delle proprietà terriere, la composizione del patrimonio mobiliare, l'entità della popolazione religiosa.

Lo studio degli ordini religiosi maschili che, per la loro stessa natura, si caratterizzavano per il continuo feedback con la sede pontificia e con le rispettive curie generalizie, si collega chiaramente al tema del rapporto centro-periferia già indicato da Giuseppe Giarrizzo come un passaggio ineludibile per chiunque voglia approfondire la vicenda storica siciliana. Il continuo collegamento dei regolari con le istituzioni civili ed ecclesiastiche, le popolazioni e i territori locali da una parte e con il re, i ministri generali dei rispettivi ordini, i cardinali e i funzionari delle sacre congregazioni romane dall'altra, fanno delle istituzioni regolari un luogo privilegiato da cui seguire il sorgere e il consolidarsi dei rapporti politici ed economici tra le istituzioni locali e i poteri centrali.

Giancarlo Poidomani (1969), laureato in Lettere moderne presso l'Università di Catania è dottore di ricerca in Storia economica presso l'Istituto Universitario Navale di Napoli. Collabora con la cattedra di Storia moderna presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università Statale di Milano. Ha pubblicato Le elezioni del 1946 a Modica. Il primo ceto politico repubblicano (Cuecm, 1995) e diversi articoli nelle riviste "Studi storici", "Società e storia" e "Annali dell'istituto storico italo-germanico".


Nino Recupero , Prefazione
L'inchiesta innocenziana
(Il clero regolare post-tridentino; Il perché di un'inchiesta; La bolla e "il formulario"; I risultati; Resistenze e opposizioni; L'inchiesta come fonte)
Il clero regolare in Sicilia
(Gli ordini religiosi; Gli ordini monastici; Gli ordini mendicanti; I chierici regolari; Religiosi e potere: le fondazioni; Città e conventi; Il Rivelo del 1652-53)
Redditi e patrimoni
(Origine e formazione del patrimonio regolare; La proprietà fondiaria; La proprietà immobiliare rurale e urbana; La rendita mobiliare; Le entrate degli ordini)
La vita materiale
(Spese e pesi del clero regolare; Il mantenimento dei religiosi; Le fabbriche: edilizia conventuale e monastica; Le uscite degli ordini)
I conventi della Contea di Modica
(Popolazione e patrimoni laici; Gli ordini religiosi maschili; Le fondazioni; I bilanci: entrate e uscite; La proprietà terriera; La proprietà immobiliare e le fabbriche conventuali).

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