Le nostre spedizioni verranno sospese per la pausa natalizia dal 19 dicembre al 6 gennaio.
Gli ordini ricevuti in questo periodo verranno fatturati e spediti dal 7 gennaio.

Da "figli di un dio minore" a protagonisti della partecipazione.

Giuseppe Vedovato

Da "figli di un dio minore" a protagonisti della partecipazione.

Storia della Filca, la federazione delle costruzioni e del legno della Cisl

Le vicende della Filca, la federazione dei lavoratori delle costruzioni e del legno della Cisl. Sulla base di una vasta documentazione archivistica, il testo evidenzia come la Filca abbia saputo raccogliere e sviluppare la tradizione del solidarismo mutualistico della Cgdl riformista e l’impianto fortemente innovativo e partecipativo propugnato dalla Cisl di Pastore e Romani.

Edizione a stampa

42,50

Pagine: 400

ISBN: 9788856831870

Edizione: 2a edizione, nuova edizione 2010

Codice editore: 537.8

Disponibilità: Fuori catalogo

Il volume ricostruisce le vicende della Filca, la federazione dei lavoratori delle costruzioni e del legno della Cisl, ispirandosi esplicitamente ad una chiave interpretativa - quella elaborata da Mario Romani - fondata su solidi riferimenti culturali autonomi e non sulla precomprensione ideologica del fenomeno sindacale, o, tanto
meno, su intenti celebrativi. L'autore mette in luce, sulla base di una vasta documentazione archivistica e di un attento confronto con la storiografia specifica, come la Filca abbia saputo, nell'arco di più di cinquant'anni di attività, raccogliere e sviluppare, coniugandole creativamente - anche se non sempre in modo lineare e talora al prezzo di forti conflitti interni -, sia la tradizione del solidarismo mutualistico della Cgdl riformista (casse e scuole edili), sia l'impianto fortemente innovativo e partecipativo propugnato dalla Cisl di Pastore e Romani. Non si può spiegare altrimenti lo straordinario trend associativo di lungo periodo di tale federazione, sia in valori assoluti, sia in rapporto alla Fillea-Cgil, la quale, secondo i dati forniti dalle stesse casse edili, è addirittura stata recentemente superata in un settore nel quale aveva sempre vantato un'egemonia che sembrava inattaccabile.
Anche nella Cisl, del resto, la federazione degli edili e del legno ha visto crescere in modo rilevante, specie nell'ultimo ventennio, il proprio peso e la propria influenza, tanto da diventare, se non un "modello" da seguire, almeno un punto di riferimento 'forte' anche per le altre federazioni dell'industria, e non solo.
Questa nuova edizione riporta gli avvenimenti accaduti dopo il 2008, anno della precedente edizione.

Giuseppe Vedovato, laureato in filosofia, ha svolto numerose ricerche storiche sulla Cisl e da diversi anni collabora con la Fondazione Giulio Pastore. Ultimamente ha pubblicato, tra l'altro, due volumi sulla Storia della Cisl di Venezia (Edizioni Lavoro, 2004; Fondazione Corazzin, 2007).



Domenico Pesenti, Prefazione
Premessa
Introduzione. Le principali vicende dell'associazionismo sindacale in Italia e in Europa nel settore delle costruzioni prima della nascita della Cgil unitaria (1944)
(Dal mutualismo alla resistenza; Dalla federazione muraria (1886) alla Fine (1899-1900); Le ragioni della assoluta minorità dei cattolici nel settore edile; Le contraddizioni dei riformisti e la nascita del sindacato nazionale delle costruzioni e ammobiliamento aderente all'Usi (1913); Le ragioni del successo del sindacalismo rivoluzionario e del fallimento dei tentativi di instaurare relazioni industriali mature; Uno sguardo al sorgere delle unioni internazionali nel settore delle costruzioni in legno; Il notevole ruolo dei cattolici nelle conquiste sindacali del primo dopoguerra, nonostante le intolleranze e le violenze dei socialisti; Ancora sui motivi della particolare difficoltà dei cattolici a organizzare gli edili; Il corporativismo autoritario del Ventennio fascista; La cooperazione delle costruzioni edili; Osservazioni riassuntive)
Le fondazioni delle costruzioni e del legno dal Patto di Roma alla costituzione della Cisl
(L'egemonia socialcomunista nella Cgil unitaria (1944-1948) e la costruzione della Filea; I congressi nazionali di Filea, Filie e Filil si svolgono tra la primavera del 1947 e quella del 1948 in un crescendo di tensioni interne; La scissione del luglio-agosto 1948 e la costituzione di Federedili, Fullav, Lfilie e sindacato cementieri aderenti alla Lcgil; Le difficoltà dell'attività contrattuale tra antagonismo ideologico dei socialcomunisti e oltranzismo padronale; I congressi dell'autunno 1949 delle fondazioni delle costruzioni; Il nuovo contratto degli edili ("una vittoria che non ci soddisfa") e l'emergere di una divergenza con la Filea sulle classi edili)
Le federazioni delle costruzioni e del legno dalla nascita della Cisl (1950) al primo congresso della Filca (1959)
(1950: nascono la Filde e le altre federazioni nell'ambito della Cisl, il sindacato nuovo di Pastore e Romani; Una federazione subito combattiva non solo nei confronti della Filea ma anche del padronato e delle amministrazioni locali; I primi congressi delle federazioni del legno e delle industrie estrattive (autunno 1951); Al primo congresso della Filde emergono numerosi indizi di difficoltà interne e nel rapporto con la confederazione; La sempre più laboriosa "rinnovazione" dei contratti, i (parziali) successi nella elezione delle Ci e il trend associativo insoddisfacente dopo il 1950; Il passaggio delle consegne tra Lorenzo Ferro e Stelvio Ravizza e l'accordo di unificazione tra Filde, Fullav e Flavca; I congressi del 1955 ratificano il "patto di unione" e danno il via alla Filca come federazione dei tre sindacati; Il processo di unificazione e di rafforzamento dei sindacati provinciali procede nonostante notevoli difficoltà e incomprensioni; L'avvio del periodico della Filca Il sindacato nelle costruzioni e la realizzazione del convegno dei lavoratori cementieri; Il primo congresso nazionale della Filca)
Il decennio 1959-1968 tra mancate riforme, estensione della bilateralità e lento processo di verticalizzazione e di unità d'azione
(Le vertenze contrattuali del 1959: il buon risultato degli edili e le difficoltà degli altri settori delle costruzioni; Il consiglio generale di Marina di Massa e la rinnovata polemica con la Uil sulla preminenza nella federazione internazionale; 1961-'62: mentre procedono la verticalizzazione e l'attività contrattuale e il tesseramento langue, si celebra il secondo congresso nazionale; Le difficoltà a gestire l'azione unilaterale della Filea per il rinnovo degli integrativi territoriali del 1962; Il terzo congresso nazionale; Dopo il terzo congresso emergono delle divergenze interne, mentre cresce lo scontro con il padronato e l'insoddisfazione per il disinteresse delle istituzioni governative e della stessa Cisl per le iniziative e le proposte della Filca; Il rinnovo contrattuale degli operai edili del 1966 istituisce l'indennità di mestiere e generalizza la quota di servizio; Il convegno di Rimini sul futuro delle casse edili: è ormai inderogabile l'esigenza di coordinamento e di omogeneizzazione degli indirizzi assistenziali e amministrativi; Il consiglio generale di Paese (Treviso) si divide sulle "incompatibilità"; I convulsi avvenimenti della prima metà del 1968; L'assemblea dei quadri del 6-7 giugno 1968)
Negli anni dell'antagonismo e della sua crisi (1969-1978) la Filca esplode organizzativamente ma rischia di perdere la propria identità
(Continuità o rottura dell'identità cislina? Una chiave di lettura degli "anni fatali"; Il quarto congresso: anche nella Filca irrompe l'antagonismo classista; Il "Documento di Desenzano" e la faticosa ricucitura unitaria successiva; L'autunno caldo e l'esplosione della contrattazione integrativa; L'apertura "condizionata e prudente" al processo unitario dopo l'iniziale "fuga in avanti"; L'assemblea organizzativa dei quadri dirigenti conferma la linea della "unità al più presto ma con tutti"; Il "congresso straordinario" del 1972 approva il patto federativo per l'unità; La costituzione della "federazione Feneal-Filca-Fillea" tra "pariteticità" ed egemonia; Il quinto congresso: unità sì, ma senza forzature ed elusioni; Il promemoria a Storti: la Filca rivendica la raggiunta maturità e denuncia la volontà egemonica della Fillea; La crisi all'interno della segreteria e l'assemblea organizzativa di Firenze; La leadership del "fimmino" Nino Pagani e il sesto congresso; Le diverse interpretazioni della "linea dell'Eur")
Dalla lunga crisi interna, strategica e di leadership, alla riscoperta dell'identità partecipativa (1979-1991)
(Il passaggio delle consegne tra Pagani e Pelachini e la celebrazione della "quarta" assemblea organizzativa all'insegna della ripresa del protagonismo Cisl: La breve e tormentata parabola della leadership di Pelachini fino alla reggenza di Carlo Mitra; Il settimo congresso: superare la "centralità" della bilateralità e della contrattazione territoriale nell'edilizia; Le consultazioni ambigue e inconcludenti dei lavoratori sulla "piattaforma unitaria" e l'integrazione di segreteria approvata dal consiglio generale del 5 novembre 1982; La "svolta" dell'"accordo Scotti" e la problematica conclusione del rinnovo contrattuale; La quinta assemblea organizzativa torna a valorizzare la specificità della categoria e innova sul piano organizzativo; 14 febbraio 1984: il "Patto di San Valentino" e la rottura della Flc; All'ottavo congresso nazionale esplode lo scontro interno; Il travaglio dopo l'ottavo congresso fino all'elezione di Natale Forlani, avvenuta poco dopo la sesta assemblea organizzativa di Alghero; Dall'assemblea organizzativa di Alghero al congresso di Sanremo: la Filca ritrova l'unità interna, la piena consapevolezza della propria specificità e una strategia coerentemente partecipativa; Il nono congresso nazionale: la Filca, unita e orgogliosa della propria identità, si candida alla leadership nella categoria e nel settore industria della Cisl; Dal nono congresso al passaggio delle consegne tra Forlani e Bonanni: le proposte Filca per il rinnovo dei contratti e per la democrazia economica; La settima assemblea organizzativa)
La Filca continua il suo protagonismo di fronte alla grande crisi dell'edilizia e alle sfide di tangentopoli e di Maastricht, del "bipolarismo imperfetto" e della globalizzazione (1992-2001)
(Una chiave di lettura degli avvenimenti e del ruolo della Cisl negli anni '90; Il consiglio generale del 9-10 gennaio 1992 appoggia la ripresa della strategia concertativa promossa da D'Antoni e rilancia la linea partecipativa della Filca; Il seminario su Partecipazione e nuova contrattazione: "Voi siete i metalmeccanici degli anni '70"; Il decimo congresso nazionale: la Filca reagisce a tangentopoli rilanciando l

Contributi: Domenico Pesenti

Collana: Fondazione Giulio Pastore

Argomenti: Storia economica - Storia dell'impresa - Storia dei sindacati, e del movimento operaio e cooperativo

Livello: Studi, ricerche

Potrebbero interessarti anche