Titolo Rivista GRUPPI
Autori/Curatori Ornella Spotorno
Anno di pubblicazione 1 Fascicolo 2001/3
Lingua Italiano Numero pagine 20 P. Dimensione file 59 KB
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Attraverso la narrazione di una storia, quella di Claudio e dell’evolversi di una relazione terapeutica, questo scritto intende accompagnare il lettore entro il mondo senza voce di un’istituzione totale quale quella carceraria. Istituzione che da luogo di mera restrizione e punizione può trasformarsi in momento di incontro con opportunità terapeutiche, nell’apertura di spazi di pensiero e di accoglimento della sofferenza. La riflessione sul contesto istituzionale e sulle dinamiche affettive che caratterizzano le istituzioni penitenziarie, lascia spazio alla descrizione del caso di Claudio, giovane tossicodipendente, che, durante tre anni di detenzione, sceglie di raccontare la propria storia di sofferenza ed emarginazione. Attraverso la narrazione di sé, Claudio spezza la circolarità del tempo inesorabilmente lento e vuoto dell’istituzione e apre uno spiraglio al cambiamento in una dimensione progettuale e creativa. L’istituzione carceraria, nei suoi aspetti di chiusura al sociale e nella ripetitività di modelli immodificabili e sacralizzati, può divenire icona dell’istituzione interna a fondamento dell’identità del singolo, rappresentazione di una matrice familiare satura, che soffoca il nascere di un pensiero autonomo. Il sociale come luogo di incontro con l’altro, con ciò che è diverso da sé, si pone al contrario come luogo di un pensiero soggettivo aperto alla dimensione creativa e progettuale. Parole chiave: istituzione, chiusura, sociale.;
Ornella Spotorno, Dalla prigione alla libertà. Il carcere come luogo di transizione e di cura in "GRUPPI" 3/2001, pp , DOI: