«Gli abbiamo tagliato la testa». Repertori e attori dell’iconoclastia politica nelle Puglie del 1848-­49

Titolo Rivista SOCIETÀ E STORIA
Autori/Curatori Christopher Calefati
Anno di pubblicazione 2022 Fascicolo 2021/174
Lingua Italiano Numero pagine 24 P. 700-723 Dimensione file 228 KB
DOI 10.3280/SS2021-174002
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L’articolo si focalizza sulle forme di violenza iconoclasta durante la mobilitazione del 1848-49 nelle province di Puglia. Al centro dell’analisi vi è l’attenzione sulle pratiche simboliche di dissenso politico, che vedono nelle immagini reali il loro bersaglio per il recupero di spazi d’azione. La presenza del regime nelle aree periferiche del Regno delle Due Sicilie era spesso determinata da un ampio repertorio di busti, statue e ritratti che diventano obbiettivi sensibili durante le proteste nei confronti del sovrano. Il pattern iconoclasta è riletto attraverso la risemantizzazione di questa pratica in chiave politica, in quanto evoluzione delle manifestazioni collettive popolari che in passato fungono da strumento di risoluzione delle controversie locali, e che nell’ottocento assumono una rilevante portata comunicativa. La rottura definitiva dei rapporti politici tra le élites locali e la monarchia, dopo gli eventi del 15 maggio a Napoli, porta ai tentativi di liberazione dello spazio pubblico provinciale dai simboli reali con la successiva instaurazione di nuove idee e forme politiche che mirano a coinvolgere la maggioranza della popolazione attraverso l’esecuzione figurata del sovrano.;

Keywords:iconoclastia, Quarantotto, Mezzogiorno, vultura visuale, violenza politica.

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Christopher Calefati, «Gli abbiamo tagliato la testa». Repertori e attori dell’iconoclastia politica nelle Puglie del 1848-­49 in "SOCIETÀ E STORIA " 174/2021, pp 700-723, DOI: 10.3280/SS2021-174002