Titolo Rivista QUADERNI DI GESTALT
Autori/Curatori Anna Fabbrini
Anno di pubblicazione 2019 Fascicolo 2019/1
Lingua Italiano Numero pagine 15 P. 57-71 Dimensione file 227 KB
DOI 10.3280/GEST2019-001004
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L’articolo riprende e amplifica la relazione presentata dall’autrice al Convegno Internazio-nale "L’estetica della relazione di cura", che si è tenuto a Milano nel novembre 2018, organiz-zato dall’Istituto di Gestalt HCC Italy. La riflessione si concentra su un aspetto particolare del-la formazione del terapeuta e precisamente sull’importanza della psicoterapia personale effet-tuata in concomitanza del percorso formativo. Considerata a tutti gli effetti come parte integran-te della formazione, essa diventa la condizione per fare propri, incorporare i saperi appresi at-traverso lo studio teorico e anche per affinare una propria creatività nell’esercizio della pratica di cura dei pazienti. Il percorso del conoscere se stessi e conoscere il proprio mondo relazionale interno è da considerarsi fondativo per chi cura: i saperi teorici appresi dovranno costantemente fare i conti con la capacità di presenza, col modo di essere forma nella relazione per risuonare alla parola e al corpo dell’altro. Il testo analizza alcuni saperi esperienziali necessari a colui che cura, per potersi sintonizza-re della relazione terapeutica: il sapere del contatto e della differenza, il sapere della propria sto-ria e il sapere del proprio corpo. Vengono portate inoltre alcune riflessioni sulla cura del set-ting come dispositivo di tutela da parte dello psicoterapeuta nei confronti del carico emotivo derivante dal contatto con la sofferenza dei pazienti.;
Keywords:Dialogo interno, contatto, confini, differenza, corpo, spontaneità.
Anna Fabbrini, La formazione dello psicoterapeuta come avventura trasformativa in "QUADERNI DI GESTALT" 1/2019, pp 57-71, DOI: 10.3280/GEST2019-001004