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Passioni e artificio.

Stefania Mazzone

Passioni e artificio.

Individuo e ordine sociale nella filosofia di David Hume

Edizione a stampa

23,00

Pagine: 144

ISBN: 9788846414564

Edizione: 1a ristampa 2015, 1a edizione 1999

Codice editore: 1572.3

Disponibilità: Buona

La filosofia politica di David Hume sembra essere da più parti sottoposta ad una rilettura in chiave contemporanea dei suoi contenuti fondamentali. Appare evidente che il pensiero politico humiano non è definibile sulla base di quel paradigma interpretativo che colloca il '700 inglese tutto all'interno della tradizione propria del giusnaturalismo. A partire da considerazioni anche di carattere antropologico, Hume si pone con forza il problema classico della filosofia politica: le condizioni dell'ordine sociale. Se l'ordine sociale è spontaneo, ne risulta un paradosso che richiede l'impiego di concetti quale quello di convenzione. La coordinazione spontanea deve, infatti, risolvere il caso del Free-rider: se la scelta collettiva dell'ordine è stata fatta, chiunque può sottrarsi dal costo e riceverne, invece, solo i benefici. È indispensabile, quindi, parlare di regole in termini creazionistico-evolutivi, fuori da un momento topico nella storia.

La convenzione è il terreno della strategia, l'uscita dal limite teorico dello stato di natura, per la pratica della cooperazione razionale al fine della realizzazione degli scopi individuali. Ciò nel rispetto di regole che per Hume sono fondate, in ultima istanza, su basi morali, al confine, spesso sottile, col politico. Gli attori razionali interagiscono nella prospettiva della reciprocità, in un ambito che si definisce al definirsi delle relazioni individuali: l'ambiente diventa un terzo attore in un contesto evolutivo.

Il processo delineato sembrerebbe quello di una evoluzione verso un ordine sociale liberalizzato anche dalla stessa necessità storica della nascente società capitalistica, analizzata da Hume sul piano della sua convenzionalità. La concezione della razionalità in senso strategico colloca il pensiero di Hume all'interno di un percorso ermeneutico e di analisi dagli esiti estremamente attuali, e dal punto di vista teorico e dal punto di vista interpretativo. L'ipotesi politica humiana, secondo questa interpretazione, consente una prospettiva di percorsi di autorealizzazione individuali, agiti socialmente, dai molteplici ed impreordinabili esiti.

Stefania Mazzone , laureata in Filosofia, dottoranda di ricerca in Filosofia politica presso l'Università di Pisa. Collabora con le cattedre di Storia delle dottrine politiche, di Filosofia politica e di Storia del pensiero politico contemporaneo presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Catania. Ha già pubblicato un saggio su Hume, attualmente lavora ad una ricerca sul pensiero politico libertario americano.



Enzo Sciacca , Prefazione
La teoria delle percezioni e la logica del tempo
La questione dell'identità personale
(L'io ed il mondo; Soggettività e conoscenza; Tempo e coscienza)
Passioni e convenzioni
(Centralità dell'aspetto passionale nella costruzione dell'etica convenzionalista; L'artificio e la costituzione della società liberale)
Marina Bertmann , Postfazione

Collana: Storia società, economia e istituzioni

Argomenti: Filosofia politica e sociale

Livello: Studi, ricerche

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