Le nostre spedizioni verranno sospese per la pausa natalizia dal 19 dicembre al 6 gennaio.
Gli ordini ricevuti in questo periodo verranno fatturati e spediti dal 7 gennaio.

La psicoterapia di un gruppo di uditori di voci

Salvatore Cesario, Donatella Miccinesi, Pino Pini

La psicoterapia di un gruppo di uditori di voci

Verso l'auto-aiuto

Edizione a stampa

36,00

Pagine: 272

ISBN: 9788846437402

Edizione: 1a edizione 2002

Codice editore: 1168.1.35

Disponibilità: Discreta

"Uditori di voci" è, forse, un'espressione eufemistica per "paranoici con allucinazioni uditive"? Marius Romme, psichiatra olandese, nel suo ormai famoso Udire le voci, propone questa dizione ma, insieme, un nuovo modo di porsi rispetto alle voci.

Questo libro dà conto di un intervento-ricerca su un gruppo di uditori di voci che, programmato per decollare verso l'auto-aiuto, parte come gruppo di tipo psicoterapeutico guidato dallo psichiatra. E narra le numerose e, spesso, drammatiche vicissitudini che l'hanno tenuto legato, almeno per la durata dell'intervento-ricerca (un anno e mezzo circa), al palo della psicoterapia, anche se di una psicoterapia sui generis.

Definiamo la terapia sui generis perché le "mosse" più incisive, più produttive di risultati, almeno nella prima parte dell'intervento-ricerca, sono del tutto "inventate"; non fanno cioè capo a nessuno degli approcci noti, neppure a quello psico-dinamico e a quello sistemico che fanno parte del bagaglio formativo dello psichiatra.

Sulle vicissitudini del percorso terapeutico non si preannuncia nulla, come si conviene ad una vicenda romanzesca di cui al lettore basta conoscere lo scenario: un gruppo di uditori di voci e lo psichiatra - che ha anche lui una "voce": il supervisore - si incontrano e parlano; usano le loro voci sentono le voci altrui...

Per gli operatori interessati alle "voci" o alle "allucinazioni" e alla loro psicoterapia, un testo da non perdere.

Salvatore Cesario insegna Psicologia dinamica all'Università di Firenze. Sul tema della verifica dei risultati e dei processi della psicoterapia ha pubblicato recentemente: con Stefania Serritella, Il transfert da Freud a Luborsky . La verifica luborskiana di una terapia sistemico-relazionale della famiglia (Borla, 2001); con Flavia MarIotti e Dimitri Sani, L'auto-aiuto psichiatrico. I processi aspecifici nella psicoterapia (Angeli, 2001); con Caterina Silvestri, Il dialogo interiore di una Paziente Designata. Verifica di una terapia sistemica (Guerini e Associati, 2002); con Chiara Barni, La verifica di una psicoterapia dinamica sui generis (Borla, 2002).

Donatella Miccinesi è membro dell'AISMe, della World Federation for Mental Health, di Intervoice e della Consulta della Salute Mentale del Comune di Firenze. Dirige alcuni progetti relativi all'auto-aiuto a Firenze e a Prato.

Pino Pini è primario dell'Unità Operativa di psichiatria e direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell'ASL 4 di Prato. È stato il promotore dell'auto-aiuto psichiatrico in Italia a Firenze e a Prato. Già Presidente dell'AISMe, fa parte del Board Europeo della World Federation for Mental Health . Sull'argomento ha pubblicato Auto-aiuto e salute mentale (Fondazione Istituto A. Devoto, 1994) e Operatori della salute mentale e self help (AISMe, 1998).


Salvatore Cesario, Donatella Miccinesi, Pino Pini , Introduzione
Salvatore Cesario , processi specifici e aspecifici nella ricerca sulla verifica (dei risultati e dei processi) in psicoterapia
(Dalla psicologia dinamica alla semiotica e al conversazionalismo; Processi aspecifici e processi specifici; Dall'aspecifico allo specifico (e in che senso); Dallo specifico all'aspecifico (e in che senso); Concludendo)
Salvatore Cesario, Donatella Miecinesi, Pino Pini , Schematizzazione delle tre fasi della ricerca-intervento
Salvatore Cesario , La prima fase: il gruppo psicoterapeutico
(Resoconto mimetico del primo incontro: tra distonia e genialità; La deiezione di Roberta; (PARENTESI) L'esempio di Davide e di altri...; .Nel rapporto con gli uditori di voci ogni voce, anche quella dello psicoterapeuta, è una "voce"; (PARENTESI) Esempi tolti da altri incontri sull'equivalenza (per gli uditori di voci) di tutte le voci come persecutorie; Torniamo al primo resoconto. Il cerchiobottismo; L'idea geniale: la "voce" dello psichiatra; Resoconto mimetico dell'ultimo incontro: la vostra voce (con l'indicazione, in grassetto, dei "salti"); Sotto forma di un bilancio; Il bilancio integrato da alcune parentesi; Importanza dello stare insieme (della Mitwelt); Il convegno-Mitwelt può produrre effetti disintegranti; L'insistenza dello psichiatra a far partecipare gli uditori anche alla preparazione del convegno (l'ultimo); La sintonia non si raggiunge lavorando solo nel gruppo: una bomba!; Le riprese della "voce" dello psichiatra; Conclusioni)
Salvatore Cesario , La fase intermedia
(Alcune anticipazioni; Materiali dalla fase intermedia; Il problema della "regia" nella nuova fase (intermedia, ma verso l'auto-aiuto); Vittoria si impegna nella conduzione del gruppo e nella distribuzione dei turni verbali (= delle voci); Vittoria continua a condurre ma incontra almeno un tentativo di resistenza; La turnificazione; Materiali dalla terza fase; La chiusura e l'apertura all'altro...; La presa della parola da parte di Concetta; L'espulsione/il sacrificio)
Salvatore Cesario , La terza fase: verso l'auto-aiuto
(Resoconto mimetico del primo incontro: come impazzisce dell'ottima maionese; Vittoria parla di sé, interpreta, conduce; un po' di tutto! La parola tocca a un nuovo uditore di voci, Martino; Inizia o è già iniziato con l'arrivo di Martino e la sua presa di parola-una sorta di super-affollamento di "voci" dello spazio relazionale del gruppo; La questione dei tuni verbali. La parola, tocca, infine, di nuovo e fino in fondo a Martino; La reazione alla "voce" di Martino; Resoconto mimetico dell'ultimo incontro: la voce della mamma di Battista (con l'indicazione, in grassetto, dei ''salti''); Un grosso esperimento; Un giro di turni verbali sul grosso esperimento; Una "voce" viene udita dentro il gruppo!; Un paranoico confessa pubblicamente la propria paura (d'essere perseguitato); Il lungo viaggio di Battista verso l'esclusione, questa volta argomentata, della madre dal proprio gruppo; Concetta utilizza tutti gli interstizi conversazionali per prendere la parola; Il riconoscimento della violenza degli operatori (delle loro "voci") da parte di un'operatrice; Di nuovo Battista...; Conclusioni del confronto)
Salvatore Cesario , Brevi conclusioni finali
Donatella Miccinesi, Pino Pini , Postfazione. Ultime notizie sul gruppo di uditori di voci sull'auto-aiuto.

Potrebbero interessarti anche