Nell'ambito dei progetti di diffusione dell'innovazione e di trasferimento tecnologico realizzati da AREA Science Park, il principale parco tecnologico italiano, il tema delle relazioni tra imprese come fonte di vantaggio competitivo è stato affrontato sotto diversi profili (subfornitura evoluta ed outsourcing, cooperazione tecnologica, progetti di condivisione delle conoscenze, distretti industriali, ecc.). Nella fase attuale, lo sviluppo pervasivo delle Information & Communication Technology offre nuovi strumenti a supporto delle relazioni inter-impresa, riducendo i costi di transazione e dilatando la complessità informativa gestibile dai partner.

I distretti industriali rappresentano un caso emblematico al riguardo. Da un lato le imprese leader hanno riproposto nel loro sviluppo la struttura produttiva fortemente decentrata, che rappresenta una delle principali ragioni di tenuta di fronte alle cicliche crisi di mercato e all'aumentare della competizione. Dall'altro, proprio il confronto con la globalizzazione competitiva impone una tensione permanente al miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia, dentro l'impresa e nella rete delle sue relazioni.

Il nuovo modello di funzionamento di un sistema distrettuale potrebbe conservare le prerogative che lo hanno reso vincente e allo stesso tempo essere in grado di spostare la sfida della competitività ad un livello più alto, ricercando l'efficienza e l'efficacia nell'approccio al mercato dell'intero distretto, inteso come sistema produttivo complesso.

Ma quali sono i meccanismi che regolano le relazioni produttive all'interno di un distretto e quali gli spazi e gli strumenti per migliorarle? Questi quesiti, che possono interessare ciascun sistema distrettuale od organizzazione produttiva complessa, sono stati analizzati in questo volume con riferimento al distretto friulano della sedia, esempio eccellente di sistema produttivo locale in evoluzione. Ne è risultata un'analisi che, prima nel suo genere, offre una nuova chiave di lettura delle relazioni distrettuali, utile a studiosi, imprenditori del territorio e operatori di altri distretti italiani, in quanto pone le basi concettuali per valutare la plausibilità del modello di distretto "integrato" al suo interno e nei circuiti dell'economia globale.