Titolo Rivista CHEIRON
Autori/Curatori Annarita Colturato
Anno di pubblicazione 2023 Fascicolo 2022/1-2
Lingua Italiano Numero pagine 45 P. 145-168 Dimensione file 234 KB
DOI 10.3280/CHE2022-001009
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più
clicca qui
Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.
Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF
FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche
Nella seconda metà del Settecento le feste teatrali furono il genere cui a Torino si fece più spesso ricorso per solennizzare le visite di principi e sovrani stranieri e per celebrare in musica i legami dinastici che la monarchia sabauda strinse con le principali corti europee. Luogo di co-struzione e rappresentazione della regalità, questo tipo di spettacolo costituisce un terreno fecondo per chi intenda studiare la politica curiale e le sue pratiche rituali; dal punto di vista culturale, teatrale e musicale, poi, offre non pochi spunti d’indagine. Particolarmente meritevole di attenzione è, in questo senso, uno degli spettacoli celebrativi più interessanti e singolari andati in scena nella capitale sabauda ossia La vittoria d’Imeneo di Baldassare Galuppi su libretto di Giuseppe Bartoli, allestito al Teatro Regio per le nozze di Vittorio Amedeo di Savoia con Maria Antonia Ferdinanda di Spagna, nel 1750.;
Keywords:Feste teatrali; Opera; G. Bartoli - B. Galuppi, La vitto-ria d’Imeneo (1750); Torino.
Annarita Colturato, Lo specchio del palcoscenico: rappresentazione della regalità e riflessi del dibattito culturale nella Vittoria d’Imeneo di Giuseppe Bartoli e Baldassare Galuppi (1750) in "CHEIRON" 1-2/2022, pp 145-168, DOI: 10.3280/CHE2022-001009