Pellegrinaggio alle antiche chiese d’Italia. Politicizzazione del viaggio e speculazione filosofica in Watsuji Tetsuro

Il presente contributo parte dall’analisi di una esperienza di viaggio che il fi losofo giapponese Watsuji Tetsuro (1889-1961) compì in Italia per alcuni mesi a cavallo tra il 1927 e il 1928. La rielaborazione delle sue note di viaggio sfociarono nel 1935 nell’opera Pellegrinaggio alle antiche chiese di Italia. Il testo fi nì però con l’acquisire una rilevanza scientifi ca che andò ben oltre i classici confi ni dell’odeporica, fungendo da preludio a Fudo ("Clima e cultura") e a Ningengaku toshite no rinrigaku ("Etica come studio dell’umanità"), opere immediatamente successive che ne segnarono la compiuta maturità. Il "pellegrinaggio" parla dell’Italia del ventennio fascista, un paese la cui immagine apparve agli occhi del fi losofo sovrapposta a quella cui egli stesso l’aveva consacrata prima di giungervi, costruita in senso speculare rispetto al tradizionale asse della narrativa odeporica che dall’Occidente guarda all’Oriente. Di fatto, esso è per molti versi espressione del topos dell’immagine e del posto sognato, del più intimo stupore di fronte all’esistente, che si tramuta da ‘immaginato’ in ‘reale’, da ‘astratto’ in ‘concreto’. Quella dell’Italia, e dell’Europa più in generale, fu infatti per Watsuji un’immagine composita che trovò il suo fondamento nella fusione tra sensibilità ed intelletto e nella correlazione tra estetica ed etica. Il presente contributo intende concentrarsi proprio su questi due aspetti che hanno contraddistinto l’esperienza italiana del fi losofo, cercando di evidenziare la dimensione "politicizzata" del viaggio e il suo carattere speculativo;

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Oliviero Frattolillo, Pellegrinaggio alle antiche chiese d’Italia. Politicizzazione del viaggio e speculazione filosofica in Watsuji Tetsuro in "STORIA URBANA " 151/2016, pp 87-98, DOI: 10.3280/SU2016-151003