La zona d’ombra dell’oggetto estetico

Titolo Rivista COSTRUZIONI PSICOANALITICHE
Autori/Curatori Gian Luca Barbieri
Anno di pubblicazione 2011 Fascicolo 2011/22
Lingua Italiano Numero pagine 18 P. 159-176 Dimensione file 736 KB
DOI 10.3280/COST2011-022013
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Oggetto del contributo è la zona d’ombra del senso che si sottrae al pensiero e che trova espressione nell’opera d’arte. Tale concetto parte dal perturbante freudiano e arriva a comprendere gli "stati del Sé non traducibili nell’ordine simbolico" di Bollas e la Cosa di Lacan. L’autore introduce il concetto di "residui B" intesi come elementi B non del tutto trasformati ma nemmeno evacuati, che sono rimasti ad una fase di elaborazione parziale, incompleta e si aggirano nel pensiero come nuclei di senso oscuri, come zone d’ombra logiche ed emotive che restano un passo al di qua del pensiero e della simbolizzazione. In questa prospettiva l’arte si pone come espressione del non-ancora-pensabile e delle zone d’ombra della mente36.;

Keywords:Arte, perturbante, simbolizzazione, zone d’ombra della mente

Gian Luca Barbieri, La zona d’ombra dell’oggetto estetico in "COSTRUZIONI PSICOANALITICHE" 22/2011, pp 159-176, DOI: 10.3280/COST2011-022013