Jus variandi: fondamento, disciplina e tutela collettiva della professionalità

Elena Gramano

Jus variandi: fondamento, disciplina e tutela collettiva della professionalità

Il volume tratta dello jus variandi nel contratto di lavoro tra privati, inteso come il potere del datore di lavoro di mutare le mansioni cui il lavoratore è adibito. A distanza di quasi dieci anni dalla riforma del Jobs Act, la nuova disciplina ha iniziato a permeare il sistema, soprattutto grazie al ruolo della contrattazione collettiva, che ha avviato un processo di rivisitazione non solo dello jus variandi nel suo complesso, ma anche del significato della professionalità.

Edizione a stampa

36,00

Pagine: 288

ISBN: 9788835163428

Edizione: in preparazione 2a edizione, nuova ediz 2024

Codice editore: 300.85.1


Il volume tratta dello jus variandi nel contratto di lavoro tra privati, inteso come il potere del datore di lavoro di mutare le mansioni cui il lavoratore è adibito.
La disciplina legale dello jus variandi, contenuta nell'art. 2103 cod. civ., ha subito profonde modifiche dalla sua entrata in vigore. Da ultimo, nel 2015, il legislatore ha dato una nuova regolamentazione alla materia delle mansioni del lavoratore e, di riflesso, a quella dello jus variandi, riconoscendo un ruolo inedito alla contrattazione collettiva.
A distanza di quasi dieci anni dalla riforma del Jobs Act, la nuova disciplina ha iniziato a permeare il sistema, soprattutto grazie al ruolo della contrattazione collettiva che, pur limitatamente ad alcuni settori, ha avviato un processo di rivisitazione non solo dello jus variandi nel suo complesso, ma anche, più specificamente, del significato della professionalità. L'indagine oggetto del volume si concentra intorno a questo mutato quadro e, in particolare, al ruolo dalla contrattazione collettiva nella ridefinizione dei limiti allo jus variandi e, quindi, nella tutela e valorizzazione della professionalità del lavoratore di fronte al potere del datore di lavoro.

Elena Gramano
è ricercatrice di diritto del lavoro nell'Università commerciale Luigi Bocconi, presso il Dipartimento di Studi Giuridici A. Sraffa. Dal 2017 al 2019 è stata ricercatrice (Wissenschaftliche Mitarbeiterin) nell'Università di Francoforte sul Meno, presso l'Institute for Labour and Civil Law, e nel 2020 è stata ricercatrice di diritto del lavoro nell'Università degli Studi Roma Tre. È autrice di numerosi saggi e contributi scientifici in materia di diritto del lavoro apparsi in volumi e riviste editi in Italia e all'estero.

Roberto Romei, Prefazione alla seconda edizione
Roberto Romei, Prefazione alla prima edizione
Premessa. La disciplina dello jus variandi nel contratto di lavoro subordinato alla prova delle trasformazioni organizzative dell'impresa: le ragioni di una ricerca
Il fondamento dello jus variandi nel contratto di lavoro subordinato
(Principio di irretrattabilità dell'accordo e jus variandi nella disciplina generale dei contratti; (Segue.) Lo jus variandi di fonte negoziale e la funzione dell'istituto. Il contributo del diritto del lavoro all'attenuazione del principio di irretrattabilità dell'accordo; (Segue.) Lo jus variandi nel contratto di lavoro. La codificazione dello jus variandi nella formulazione originaria dell'art. 2103 cod. civ.; (Segue.) Dalla novella statutaria al Jobs Act: tratti essenziali dell'evoluzione dell'art. 2103 cod. civ.; La fonte della modifica delle mansioni nella disciplina dello Statuto dei lavoratori: la conferma della cittadinanza dello jus variandi nell'ordinamento e l'inedito riconoscimento del diritto alle mansioni; Il fondamento giuridico dello jus variandi e la sua distinzione dal potere direttivo: una proposta ricostruttiva)
Lo jus variandi ordinario
(L'organizzazione del lavoro nella legge e nella contrattazione collettiva. Una premessa terminologica; L'individuazione delle mansioni di assunzione e il principio di contrattualità, tra volontà formale e comportamento delle parti nello svolgimento del rapporto; I livelli di inquadramento nella disciplina del codice civile come strumenti di organizzazione dell'"ordinamento dell'impresa"; La disciplina dello jus variandi nello Statuto dei lavoratori. L'equivalenza delle mansioni e la professionalità del prestatore di lavoro come bene giuridico oggetto di tutela nell'art. 2103 cod. civ.; (Segue.) La professionalità tutelata: interpretazione statica e interpretazione dinamica del concetto di professionalità nel dibattito giurisprudenziale e dottrinale; (Segue.) Gli spazi dell'autonomia collettiva nella disciplina dello jus variandi anteriore al 2015. La giurisprudenza in materia di clausole di fungibilità; Mansioni, jus variandi e ruolo della contrattazione collettiva nell'art. 2103 cod. civ., come modificato dall'art. 3, d. lgs. 15 giugno 2015, n. 81. Introduzione alla trattazione; (Segue.) Un mutamento di paradigma: dall'equivalenza professionale alla riconducibilità delle mansioni al medesimo livello di inquadramento e categoria legale. Significato, problemi ed effetti. Il ruolo del giudice; (Segue.) La reviviscenza delle categorie legali ex art. 2095 cod. civ.; La portata sistematica dell'obbligo di formazione e le conseguenze del suo mancato assolvimento; Osservazioni critiche in merito alle tesi dottrinali sul persistente rilievo dell'equivalenza professionale quale limite allo jus variandi; L'art. 2103 cod. civ. nella giurisprudenza. La conferma del superamento del parametro dell'equivalenza. Il mutamento di mansioni dei dirigenti)
Lo jus variandi straordinario
Sezione I: il demansionamento conseguente all'esercizio dello jus variandi e all'accordo tra le parti. Condizioni di legittimità e sistema delle tutele
(L'evoluzione della giurisprudenza in materia di patto di demansionamento. Profili critici; (Segue.) Il potere di demansionamento del datore di lavoro e l'accordo di demansionamento ex art. 2103, comma 6, cod. civ. Condizioni, limiti e linee di continuità con l'orientamento giurisprudenziale sul patto di demansionamento; (Segue.) L'accordo di demansionamento in sede protetta; Le ipotesi di demansionamento legittimo previste dalla contrattazione collettiva. La conferma della centralità del contratto collettivo nella disciplina dello jus variandi; La tutela del lavoratore nel caso di demansionamento legittimo; La qualificazione giuridica del demansionamento illegittimo come illecito permanente. L'autotutela del lavoratore; Il demansionamento illegittimo nell'attuale art. 2103 cod. civ. L'onere della prova del demansionamento; La tutela del lavoratore nel caso di demansionamento illegittimo. Il danno da demansionamento come danno alla persona. In particolare: il danno alla professionalità nell'evoluzione giurisprudenziale, tra patrimonialità e non patrimonialità. Carattere plurioffensivo dell'illecito demansionamento. Accertamento, quantificazione e prova del danno)
Sezione II: Le mansioni superiori
(L'adibizione del lavoratore a mansioni riconducibili ad un livello di inquadramento superiore. La fonte dell'assegnazione delle mansioni superiori. La rilevanza del consenso; (Segue.) La promozione automatica. La durata dell'adibizione a mansioni superiori ai fini della maturazione del diritto alla qualifica superiore. L'adibizione a mansioni superiori ai fini della sostituzione di un lavoratore assente; (Segue.) La qualifica convenzionale. Le mansioni promiscue)
Lo jus variandi tra legge e contrattazione collettiva
(Il ruolo della contrattazione collettiva nella disciplina delle mansioni e dello jus variandi; Il rapporto tra legge e contrattazione collettiva nella disciplina delle mansioni e dello jus variandi. Dall'art. 8, d.l. 13 agosto 2011, n. 138, all'art. 3, d. lgs. 15 giugno 2015, n. 81; Gli artt. 3 e 51, d. lgs. 15 giugno 2015, n. 81: un confronto tra tecniche normative di rinvio alla contrattazione collettiva. Il mancato rinvio testuale ai "contratti collettivi" nell'art. 3, comma 1, d. lgs. 15 giugno 2015, n. 81; Il convitato di pietra: il ruolo della contrattazione collettiva nell'organizzazione del lavoro, tra crisi della rappresentatività e mancanza di una legge sulla rappresentanza; Cenni sull'evoluzione dei sistemi di inquadramento. L'inquadramento unico. I tentativi di aggiornamento dei sistemi di classificazione delle mansioni per aree professionali; La disciplina negoziale delle mansioni nei contratti collettivi dopo la riforma del 2015. Dalla sopravvivenza dell'equivalenza professionale alle clausole che confermano la fungibilità tra mansioni riconducibili al medesimo livello di inquadramento. Le clausole di fungibilità tra mansioni appartenenti a diversi livelli di inquadramento; (Segue.) Alcune esperienze di rinnovamento dei sistemi di inquadramento: i settori dell'occhialeria, chimico, terziario, ICT e credito; (Segue.) Il CCNL metalmeccanici industria 2021 e la professionalità "contrattata". Una nuova professionalità dinamica di fonte negoziale)
Conclusioni. La tutela della professionalità dopo la riforma del 2015
(Le mansioni del lavoratore tra oggetto dell'obbligazione e diritto della persona; La professionalità come bene giuridico tutelato dall'ordinamento e la centralità della formazione; La tutela collettiva della professionalità, tra antichi problemi e nuove prospettive)
Abbreviazioni
Bibliografia.

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