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L'affaire don Minzoni

Andrea Baravelli, Paolo Veronesi

L'affaire don Minzoni

L'omicidio, le inchieste, i processi

Attraverso un’avvincente narrazione delle indagini, tratta dagli atti processuali e da documenti d’archivio spesso inediti, il libro colloca la crudele vicenda di don Minzoni nel quadro di quel tornante fondamentale della storia italiana e del fascismo delle origini.

Edizione a stampa

33,00

Pagine: 302

ISBN: 9788835159780

Edizione: 1a edizione 2024

Codice editore: 1420.1.232

Disponibilità: Discreta

Don Giovanni Minzoni venne ucciso da due giovani fascisti la sera del 23 agosto 1923 ad Argenta. Perché venne assassinato? Chi diede l'ordine e chi agì? Come si mossero gli inquirenti? Chi operò per impedire che si facesse giustizia? Attraverso un'avvincente narrazione delle indagini, tratta dagli atti processuali e da documenti d'archivio spesso inediti, il libro colloca la crudele vicenda di don Minzoni nel quadro di quel tornante fondamentale della storia italiana e del fascismo delle origini. La figura del sacerdote (amato dalla popolazione, attivissimo nel sociale, iscritto al Partito Popolare, fondatore dei boy-scout) viene così messa a fuoco nel difficile contesto politico in cui si trovò a operare. Completa l'opera un'indagine sulla vita e sui destini dei protagonisti principali dell'affaire.

Andrea Baravelli
è Associato di Storia contemporanea presso l'Università di Ferrara. Alla crisi dello Stato liberale e all'affermazione del fascismo ha dedicato più di una monografia. Tra tutte, si segnalano: La vittoria smarrita. Legittimità e rappresentazioni della Grande Guerra nella crisi dello Stato liberale. 1919-1924, Carocci, 2006; Le forme del nero. Nascita e affermazione del fascismo in Emilia-Romagna, FrancoAngeli, 2022. Ha curato inoltre il volume Il Fascismo in persona. Italo Balbo, la storia e il mito, Mimesis, 2021.

Paolo Veronesi
è Ordinario di Diritto costituzionale presso l'Università di Ferrara. Ha al suo attivo volumi, curatele, saggi, articoli e la condirezione di riviste. Ai rapporti tra diritto, politica e storia ha dedicato, in particolare, la monografia Colpe di Stato. I crimini di guerra e contro l'umanità davanti alla Corte costituzionale, FrancoAngeli, 2017, e il saggio Giacomo Matteotti, i fatti e le idee dal Polesine al Parlamento, in Giacomo Matteotti fra diritto e politica, Casa Museo Giacomo Matteotti - Cierre ed., 2022.

Federico Varese, Introduzione
Abbreviazioni e note
L'evento
(23 agosto 1923: una tranquilla serata di paura)
Prologo
(La scena del delitto: Argenta, ultimo bastione; La vittima: "Quel can dell'arciprete")
Atto I
Scena 1. La prima istruttoria (1923-1924)
(Chi ha visto cosa; Due sconosciuti incuranti di essere notati; L'esame autoptico: un violentissimo colpo alla testa; La buona volontà degli investigatori e gli ostacoli alle indagini; L'avvio "a tambur battente" delle investigazioni; Gli immediati sospetti verso i vertici del fascismo locale; Le tante prove dell'ostilità fascista verso l'operato di don Minzoni; Altre nubi fasciste sul capo di don Minzoni; Un rapporto della Questura di Ferrara datato (ancora) 23 agosto 1923; Smagliature nelle prime indagini; Altre indagini e altri atteggiamenti sospetti del Seniore Maran; Il fermo e i mandati di cattura ai danni di Caranti e di Maran; La (troppo) "spettacolare" costituzione di Augusto Maran; Altri fermi a Boccaleone per l'entourage di Maran; Altro colpo di scena: Caranti chiede un "abboccamento" con il Giudice Istruttore; Si individuano (forse) i due possibili esecutori materiali dell'omicidio; Quante "omertà" imposte dalle minacce fasciste; Un parroco dal comportamento poco limpido (don Leandro Cavallazzi) e un teste chiave (Antonio Corticelli); La sostituzione del Giudice Istruttore: la proroga delle indagini e della carcerazione preventiva; La sentenza della Sezione d'Accusa del 22 aprile 1924: "per ora" tutti assolti (ma tre su quattro con formula dubitativa))
Scena 2. Le reazioni al delitto
Atto II
Scena 1. Roma, 10 giugno 1924
Scena 2. Si prepara la trappola
Scena 3. Una nuova istruttoria per l'omicidio di don Minzoni
(I primi riflessi del delitto Matteotti e il presunto coinvolgimento di Amerigo Dùmini nell'omicidio di don Minzoni; Italo Balbo e la querela contro La Voce Repubblicana; Il J'accuse di Giuseppe Donati; Il memoriale Beltrani e il caso don Minzoni: istruzioni per l'uso; La versione di Beltrani; I promettenti albori di una nuova istruttoria per l'omicidio di don Minzoni; La disponibilità fascista a trovare i responsabili: ulteriori prove delle solite "fole"; Tutti i (vecchi e nuovi) sospettati. Si aprono le porte del carcere per Maran, Lanzoni, Guaraldi, Casoni e Molinari: Ciaccia, Beltrani e Forti sono fuggiti. Forti invia un memoriale; Chi ha fatto i nomi dei sicari? La sentenza della Sezione d'Accusa e il rinvio a giudizio; Un dibattimento senza più atti processuali; La sentenza per il latitante Tomaso Beltrani: dettagli che fanno la differenza)
Atto III
Scena 1. Il ritorno alla libertà. Ferrara democratica tra storia e futuro
Scena 2. La speranza di un processo finalmente equo
(La giuridica inesistenza delle sentenze del 1925 e la riapertura del processo; Che fare di Augusto Maran?; Il reperimento degli altri imputati; L'esame dei testimoni e il recupero delle deposizioni non più ripetibili; Le richieste dell'Accusa e la ricostruzione accolta dalla Corte d'Assise; L'amnistia Togliatti e la calata del sipario)
Epilogo
(I protagonisti principali: vite e destini di esecutori, complici e mandanti; Segue: investigatori e giudici; Colui che non poteva non sapere; L'affaire visto dal giurista; L'affaire visto dallo storico)
Pierluigi Castagnetti, Postfazione
Bibliografia ragionata
Ringraziamenti
Indice dei nomi

Contributi: Pierluigi Castagnetti, Federico Varese

Collana: La societa' / Saggi e studi

Argomenti: Storia politica e diplomatica - Storia sociale e demografica

Livello: Saggi, scenari, interventi

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