Titolo Rivista RIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA
Autori/Curatori Marta Fattori
Anno di pubblicazione 2003 Fascicolo 2002/2
Lingua Italiano Numero pagine 18 P. Dimensione file 93 KB
DOI
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più
clicca qui
Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.
Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF
FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche
La diffusione, la presenza, la lettura di Francis Bacon negli ambienti libertini francesi della prima metà del secolo XVII è molto più ampia di quanto non sia stato finora sottolineato: in particolare, negli ambienti libertini, oltre al Novum Organum e al De augmentis scientiarum, venivano letti e ricercati i Saggi e capitoli non secondari del De sapientia veterum e della Historia vita et mortis. La Mothe La Vayer, i fratelli Dupuy, Gassend, tra gli altri, ma anche Mersenne, Descartes, Pascal conoscono e usano gli scritti del Lord Cancelliere, come dimostra la loro circolazione sia pubblica che clandestina. La critica al principio di autorità, al consensum gentium, l’importanza della storia, la riapproprazione della filosofia antica di tradizione atomistica, spesso usata in funzione antiaristotelica, l’uso delle favole antiche come ratio docendi, l’uso costante e maturo di Machiavelli e soprattutto la critica incessante alla superstizione sono tutti temi che spiegano non solo la diffusione del filosofo inglese in Franciam ma anche le molteplici e precoci traduzioni in francese delle sue opere.;
Marta Fattori, La diffusione di Francis Bacon nel libertinismo francese in "RIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA" 2/2002, pp , DOI: