RISULTATI RICERCA

La ricerca ha estratto dal catalogo 104700 titoli

Maria Luisa Vallauri

Lavoro di cura, cura del lavoro. Ragioni e obiettivi del progetto CARE4CARE – We care for those who care

GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI

Fascicolo: 186 / 2025

Il saggio introduce l’itinerario di ricerca sul tema del lavoro di cura remunerato, presentando la ricerca condotta nell’ambito del progetto CARE4CARE – We Care for Those Who Care finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del Programma Horizon Europe. Muovendo dalla ricostruzione del dibattito filosofico e sociologico sotteso alla ricerca, l’Autrice inquadra il lavoro di cura remunerato nel quadro delle politiche sociali europee e mette in evidenza il contributo della ricerca per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici del settore.

Sara Ricciardi

Recensioni libri

RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE

Fascicolo: 61 / 2025

Il presente lavoro nasce dall’impegno dell’autrice nell’ambito delle azioni di contrasto alle discriminazioni connesse all’identità sessuale, svolto all’interno della Sezione Anti-Discriminazione e Cultura delle Differenze del Centro di Ateneo SInAPSi-Università degli Studi di Napoli Federico II. Nello specifico verrà approfondito il fenomeno socio-culturale della Ball Culture che offre molteplici spunti per un’analisi sistemica e familiare di peculiari configurazioni, dette Houses: nuclei familiari alternativi che rappresentano per la comunità queer uno spazio sicuro in cui sviluppare senso di appartenenza e protezione.

Chiara Bastianoni

Ombre: le vuote presenze del neglect genitoriale tra assenza di riparazioni e conflitti di lealtà

RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE

Fascicolo: 61 / 2025

Il neglect consiste nella mancata disponibilità fisica ed emotiva delle figure di accudimento e può esitare nello sviluppo di diverse manifestazioni di disagio psichico. Il presente lavoro mira ad approfondire i meccanismi relazionali che sottendono il funzionamento del neglect utilizzando le teorizzazioni offerte dal vasto ambito di studi dell’Infant Research e del modello relazionale sistemico. Il concetto di lealtà proposto da Boszormenyi-Nagy, assieme a quello di gerarchia generazionale formulato da Minuchin, fungeranno poi da lenti interpretative nella descrizione di un caso clinico caratterizzato dalla presenza di neglect genitoriale.

Carlo de la Ville sur Illon, Alba Saddi

Le sfide della psicoterapia di coppia e familiare alla luce delle nuove configurazioni di famiglie

RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE

Fascicolo: 61 / 2025

Un tempo, che ormai sembra lontano, la terapia familiare si espletava su alcuni presupposti determinati dall’assetto sociale vigente: il sistema coppia formata da un uomo e una donna, il sistema figli, il sistema trigenerazionale con le famiglie di origine della coppia. Negli ultimi decenni l’osservazione dei legami familiari ci apre a uno spaccato estremamente variegato: coppie senza figli, famiglie mononucleari, famiglie allargate, famiglie omogenitoriali, famiglie arcobaleno, famiglie formate da coppie genitoriali di etnie, cultura e religione diverse. A questi cambiamenti degli assetti di coppia e familiari, determinati dall’evoluzione del contesto storico/culturale, necessariamente la psicoterapia di coppia e familiare deve adeguare le sue strategie di intervento soprattutto nella valutazione dei “cicli di vita” e negli assetti dei sottosistemi familiari.

Gianmarco Manfrida, Erica Eisenberg, Serena Gallorini

Una voce poco fa..: i messaggi vocali in psicoterapia

RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE

Fascicolo: 61 / 2025

Sempre più frequentemente pazienti in psicoterapia ricorrono per contattare i propri curanti a messaggi vocali, giustificandone l’uso con motivi di praticità e rapidità rispetto all’impegno richiesto da un messaggio scritto. Tuttavia, i vocali costringono l’interlocutore ad ascoltare senza poter esprimere la propria opinione, nemmeno con mezzi analogici, fino alla conclusione del messaggio: una posizione scomoda per i terapeuti, abituati a ricevere e dare feedback in un confronto interpersonale che si può mantenere perfino in uno scambio di brevi messaggi scritti, vissuto come una conversazione, ma non in comunicazioni per turni successivi. Inoltre, i vocali richiedono attrezzature o spazi o condizioni che garantiscano la privacy per essere dettati e ascoltati. La nostra indagine sulle opinioni, i vissuti, la pratica degli psicoterapeuti con i messaggi vocali si è fondata sulla somministrazione attraverso i social di un questionario a 233 professionisti; particolare attenzione è stata data alla loro opinione sui presunti motivi di questa particolare scelta di messaggistica online da parte dei loro pazienti. Segue la descrizione di alcuni casi clinici che hanno incluso scambi di messaggi vocali in cui possono essere rintracciati elementi desumibili dai risultati del questionario.

Augusto Romano

Musica e inconscio: convergenze

STUDI JUNGHIANI

Fascicolo: 61 / 2025

La società contemporanea, che si ispira ai falsi miti della Persona, necessita del recupero di un più costante dialogo tra Io e Inconscio, che Jung poneva come fondamento e contenuto della terapia. Ma perché l’ibridazione tra queste due fondamentali realtà psichiche riesca, occorre tener presente che l’Inconscio ha uno statuto linguistico diverso dal conscio. Partendo da questo dato di fatto, il presente saggio espone i punti di contatto tra linguaggio inconscio e linguaggio musicale e i contributi che l’analisi dell’espressione musicale può apportare alla comprensione dei fenomeni inconsci. In particolar modo viene sottolineata l’inevitabile indeterminazione delle manifestazioni inconsce e l’opportunità che ad esse ci si accosti in modo immaginativo anziché meramente interpretativo.

Clementina Pavoni

Nelle ombre di Conrad

STUDI JUNGHIANI

Fascicolo: 61 / 2025

L’autrice analizza tre racconti di Joseph Conrad come rappresentazione delle diverse forme di ombra di cui parla Mario Trevi: ombra personale, ombra come archetipo, ombra come immagine archetipica. Si tratta di tre racconti di mare. Viene proposta l’immagine del vascello come metafora della psiche in cui il capitano rappresenta il complesso dell’Io alle prese con difficoltà interne, e con le difficoltà esterne rappresentate dal clandestino imbarcato segretamente, dalla febbre tropicale e dal tempo avverso e infine dall’incontro con l’immagine della distruttività nella figura di Kurtz.

Anna Maria Montesanto

Oltre il silenzio: note su self-disclosure e transfert erotico in analisi

STUDI JUNGHIANI

Fascicolo: 61 / 2025

Il presente articolo esplora la self-disclosure nel transfert erotico, guardando alla relazione analitica come ad uno spazio vivo, attraversato da parole, silenzi e risonanze controtransferali che si intrecciano in una trama sottile e mutevole. La riflessione nasce dall’incontro tra pensiero teorico ed ascolto clinico e si muove lungo quella soglia delicata che separa immersione ed astensione, interrogando il potenziale trasformativo della rivelazione ed il rischio che un’eccessiva esposizione soggettiva finisca per incrinare la funzione simbolica del setting. Il discorso si snoda lungo tre direttrici principali: il transfert erotico, indagato non soltanto nella sua componente pulsionale, ma come espressione archetipica capace di muovere profondi processi trasformativi; la self-disclosure, nella sua natura ambivalente, sospesa tra il rischio di turbare gli equilibri del campo analitico e la possibilità di aprire varchi verso nuove integrazioni psichiche; il controtransfert, attraversato nei suoi moti reattivi e nella sua funzione di bussola per orientarsi nei livelli più profondi della relazione, attraverso la modulazione della parola, la cura dell’intensità emotiva e la tenuta della cornice analitica. Attraverso il racconto di frammenti clinici ed il dialogo con diversi orientamenti teorici, il testo propone una riflessione sull’arte di bilanciare rivelazione e contenimento, interrogandosi su come l’Eros possa trovare forma e voce nel campo analitico senza smarrire la sua tensione simbolica.

L’autrice parte da una installazione di Anselm Kiefer intitolata I sette palazzi celesti e in mostra a Milano Hangar Bicocca dal 2002 fino al 2024. Entrando nella grande sala dell’esposizione si ha l’impressione di un  buio totale, cui l’occhio gradualmente si abitua fino a distinguere le sette grandi torri che rappresentano i sette gradi di ascesa conoscitiva dell’anima  secondo l’ispirazione cabalistica seguita dall’artista. L’effetto ottico è determinato dall’uso del cemento e del piombo e l’immagine artistica ritrae il vedere a poco a poco non solo strutture e dimensioni, ma anche colori e luci. Il messaggio sembra essere il poter incontrare la Luce che è dentro l’Ombra. Proprio come accade  in molte analisi, in cui non basta aggiungere elementi luminosi alle zone oscure per ottenere un equilibrio migliore, ma bisogna proprio essere intenzionati a scoprire anche la bellezza nascosta nella parte buia della psiche del paziente. A sostegno di questa tesi vengono portati due esempi di lavoro analitico, che riguardano un bambino e un adulto entrambi con plusdotazione cognitiva. L’autrice li ha accompagnati a ottenere importanti risultati nel relazionarsi a se stessi e all’ambiente esterno, ma sempre nel rispetto della gradualità e del limite necessari.

A cura del Comitato di Redazione

Editoriale

STUDI JUNGHIANI

Fascicolo: 61 / 2025

Chiara Tozzi

La luce delle immagini in ombra. Intervista a Giuseppe Tornatore

STUDI JUNGHIANI

Fascicolo: 61 / 2025

Siamo onorati di proporre la seguente intervista dell’analista junghiana Chiara Tozzi al celebre regista Giuseppe Tornatore. Attraverso la presentazione del processo dell’Immaginazione Attiva di Jung fatta da Tozzi a Tornatore, possiamo cogliere la corrispondenza tra il metodo junghiano di confronto con i contenuti inconsci e il peculiare approccio di Tornatore nel creare storie, sceneggiature e film. Le generose e illuminanti riflessioni di Tornatore ci introducono non solo di fatto nel suo ufficio, ma ci permettono anche di accedere al suo variegato mondo immaginativo e al suo rispetto e apertura verso l’inconscio. Giuseppe Tornatore è un regista e sceneggiatore italiano la cui carriera copre un arco di oltre 30 anni. È particolarmente noto per il suo film premio Oscar Nuovo Cinema Paradiso (1988). Tra gli altri suoi film e documentari si annoverano Il camorrista (1986), Una pura formalità (1994), La leggenda del pianista sull’oceano (1998), Malena (2000), La migliore offerta (2013), e Ennio (2021). A Tornatore, celebre anche per la sua lunga collaborazione con il premio Oscar Ennio Morricone, si deve il merito di aver rivitalizzato il cinema italiano. L’intervista a Tornatore è stata realizzata dall’analista junghiana Chiara Tozzi, sceneggiatrice e docente di sceneggiatura, ed è tratta dal suo documentario La luce delle immagini in ombra. Il documentario La luce delle immagini in ombra è stato proiettato nel giugno 2023 a Belgrado nell’ambito della conferenza Film and Analytical Psychology, a cura della Serbian Analytical Society (SAS) e della International Association of Analytical Psychology (IAAP) e a dicembre 2023 Roma nell’ambito del Convegno Jung in Italia - Psiche, Arte, Cinema e Letteratura, a cura dell’Associazione Italiana di Psicologia Analitica (AIPA) e del Centro Italiano per la Psicologia Analitica (CIPA).

Alessandra De Coro, Giancarlo Costanza, Simona Massa Ope, Antonio de Rienzo

Recensioni

STUDI JUNGHIANI

Fascicolo: 61 / 2025

Federica Pelizzari, Simona Ferrari

Utilising Digital Badges in Higher Education. A Pilot Case Study Analysing their Influence on University Students

EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING

Fascicolo: 1 / 2025

The use of digital badges in education has gained popularity in recent years, offering a novel way to recognize and certify students’ competences and learning outcomes. These badges are akin to physical awards, but they can be shared online, making them accessible to potential employers and higher education institutions. A significant feature of digital badges is the detailed description of skills they represent, which enhances their transparency and value. Research has delved into the benefits and challenges of implementing digital badges, examining their impact on student motivation, learning, assessment, and best practices in design and implementation. Digital badges provide immediate feedback, thus promoting engagement and participation. They can also be “open” or “stackable,” motivating students to pursue long-term learning goals. However, the implementation of digital badges presents challenges. To ensure integrity, digital badges must have clear and reliable criteria, and stakeholders should validate their design. Good practices include student involvement in design, collaboration with industry experts, and the use of reliable technologies. This case study, as part of a master’s degree program, found that students questioned the value of badges, emphasizing that they require teacher emphasis to be motivating and do not necessarily reflect skills attained. This study aligns with students’ preference for learning without the need for tangible rewards, highlighting how badges can be complementary but not essential to the learning process. The research indicates the importance of further evaluation and improvement of digital badge implementation to maximize their educational impact.

katia Montalbetti

Promuovere l’autovalutazione: dal setting formativo all’aula scolastica

EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING

Fascicolo: 1 / 2025

La letteratura converge sulla necessità di costruire una nuova alleanza tra apprendimento e valutazione poiché quest’ultima svolge una funzione strategica nell’indirizzare verso esperienze formative profonde oppure verso acquisizioni di superficie. Parimenti vi è consenso nel riconoscere la capacità di valutare e valutarsi come life skill per decidere in modo consapevole, esercitare criticamente i propri diritti e governare la complessità. In questa prospettiva, diventa urgente considerare la competenza (auto)valutativa come obiettivo formativo da perseguire all’interno del sistema scolastico già a partire dall’infanzia. Le normative vigenti aprono in tale direzione spazi di lavoro interessanti; tuttavia per cogliere tali opportunità è necessario che gli insegnanti siano adeguatamente formati. Sperimentare l’autovalutazione nella preparazione iniziale può agire da fattore facilitante la trasposizione didattica all’interno del contesto classe. Per mettere allo studio tale ipotesi è stata condotta una ricerca empirica somministrando un questionario semistrutturato a futuri insegnanti frequentanti il corso di studi in Scienze della formazione primaria. Gli esiti documentano una debole diffusione dell’autovalutazione all’interno del percorso formativo universitario e, più in generale, una scarsa presenza di pratiche valutative che valorizzano l’agency degli studenti. La problematizzazione delle evidenze emerse sul campo alla luce del quadro teorico-concettuale che emerge dalla letteratura fa risaltare un gap tra “dichiarato” ed “agito”.

Alexandra Chavarría Arnau, Marco Toffanin

Diventare Barbero: i podcast realizzati dagli studenti nella didattica universitaria

EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING

Fascicolo: 1 / 2025

Questo articolo esplora l’uso di podcast creati dagli studenti nell’educazione superiore, con un focus particolare su un corso di Archeologia Medievale dell’Università di Padova. L’articolo mette in luce come i podcast, utilizzati come progetto creativo gestito dagli studenti, possano arricchire significativamente l’apprendimento attivo e promuovere competenze fondamentali quali la ricerca, la scrittura creativa, la comunicazione scientifica e il lavoro di gruppo. Gli autori analizzano inoltre il feedback raccolto dagli studenti, che hanno riscontrato nel podcasting un metodo didattico stimolante e innovativo, capace di migliorare le loro competenze comunicative, di ricerca e digitali.