Venezia e la terraferma dopo la guerra di Cambrai.

Giuseppe Del Torre

Venezia e la terraferma dopo la guerra di Cambrai.

Fiscalità e amministrazione 1515-1530

Edizione a stampa

40,00

Pagine: 272

ISBN: 9788820453015

Edizione: 1a edizione 1986

Codice editore: 1573.81

Disponibilità: Discreta

Dopo la sconfitta veneziana a Agnadello del maggio 1509, le città e i dimetti della terraferma caddero rapidamente in mano degli eserciti invasori, grazie all'entusiasmo con cui buona parte dei sudditi volle liberarsi dal governo della Serenissima. Questa ribellione era, però, destinato a rimanere un episodio isolato nei quattro secoli di dominio della Repubblica sulle sue province venete, lombarde e friulane; nell'altra rivolta generalizzate contro il potere centrale si verificò infatti più fino all'arrivo delle truppe napoleoniche. La stabilità politica e sociale della terraferma nel corso dell'età moderna va fatta risalire principalmente al modo in cui la classe dirigente veneziana ripristinò il suo dominio alla fine della lunga crisi di Cambrai. Il quindicennio tra la pace di Noyon del 1516 e il congresso di Bologna costituì infatti un momento fondamentale per l'affermazione del modello dì governo veneziano sulla terraferma: in quel breve giro d'anni, chiuse definitivamente l'epoca dell'espansione nell'entroterra padano, il patriziato della Dominante affrontò per l'ultima volte in modo complessivo il problema dei rapporti con i sudditi.

Questo studio propone la ricostruzione dell'assetto istituzionale, fiscale ed amministrativo dello stato "da terra" dopo la guerra di Cambrai, mettendo in luce tra l'altro il tentativo del governo di sottoporre i sudditi, laici ed ecclesiastici, ad un prelievo fiscale ami più gravoso rispetto al passato. In quegli anni contrasti di ogni genere divisero Venezia e i suoi rappresentanti dei sudditi; aspre controversie opposero comunità grandi e piccole, e spaccarono i gruppi sociali al loro interno. Un periodo storico in rapida evoluzione dunque, la cui vivacità consente di delineare alcuni tra i più interessanti aspetti della società veneta della prima età moderna.

Giuseppe Del Torre è nato a Venezia nel 1958. E' stato allievo del Corso di perfezionamento della Scuola normale superiore di Pisa ed è ora borsista presso la Fondazione L. Einaudi di Torino. I suoi interessi riguardano attualmente la politica ecclesiastica del ptriziato veneziano nel Quattro e nel Cinquecento.

Introduzione
1. L'insufficienza delle vecchie gravezze
1. Il rinnovo degli estimi e la dadia delle lance
a) Città e territori
b) La proprietà veneziana e le leggi di affrancazione
2. La riscossione dei tributi: difficoltà e ritardi
2. La ricerca di nuove soluzioni
1. La tassa delle genti d'arme
2. Le ordinanze
3. I prestiti forzosi e il sussidio
3. Il contributo del clero: decime e prestiti
4. L'imposizione indiretta
1. I dazi consumo
2. Il sale
3. Importazioni e esportazioni: i tentativi protezionistici
4. L'utilizzazione dei proventi dei dazi
* Appendice
5. Il patrimonio della Signoria
1. Boschi e terre comunali
2. Finanze statali e speculazioni patrizie: i beni del fisco
a) Il Polesine
b) I beni dei ribelli
6. Il riassetto amministrativo: consigli cittadini, feudi, giurisdizioni
7. La politica annonaria e la carestia del 1527-'29
8. I rettori
Riferimenti bibliografici
Indice dei nomi e dei luoghi


Collana: Storia/studi e ricerche

Argomenti: Storia politica e diplomatica

Livello: Studi, ricerche

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