Modernizzazione ed eterogeneità sociale: il caso piemontese

A cura di: Sergio Scamuzzi

Modernizzazione ed eterogeneità sociale: il caso piemontese

Edizione a stampa

25,00

Pagine: 176

ISBN: 9788820445379

Edizione: 1a edizione 1986

Codice editore: 885.60

Disponibilità: Nulla

Visto da vicino, il Piemonte si rivela un laboratorio sociale di vie diverse della modernizzazione. Lungi dalla omogeneità che si attende da un polo di sviluppo concentrato, la sua caratteristica è l'eterogeneità dei modelli rappresentati dalle sue innumerevoli società locali. Queste società e la regione nel suo insieme costituiscono un banco di prova per le teorie e le tipologie più correnti delle formazioni sociali, per le immagini dello sviluppo oggi in discussione, quella evoluzionistica e quella del bricolage. Gli studi raccolti in questo libro colgono alcuni modelli tipici, le lunghe durate storiche che li hanno creati, le sfide che essi fronteggiano, le loro implicazioni per la politica regionale.

Sergio Scamuzzi è ricercatore presso il Dipartimento di scienze sociali dell'Università di Torino. Ha pubblicato studi di sociologia economica e politica a seguito di indagini sul mercato del lavoro italiano (doppio lavoro, professioni intellettuali, occupazione giovanile), sulle classi sociali (impiegati pubblici in prospettiva storica, lavoratori della grande industria), sugli aspetti economici e istituzionali del caso italiano' e di ricerche sulle teorie della rivoluzione, della modernizzazione e delle formazioni sociali nei classici e nella letteratura empirica attuale.

Introduzione, di Sergio Scamuzzi
1. L'eterogeneità sociale di un polo di sviluppo: il caso piemontese,
di Sergio Scamuzzi
1. Omogeneità ed eterogeneità sociale concettualizzate
1.1. La teoria delle formazioni sociali oltre Marx e Parsons
1.2. Una tipologia delle formazioni sociali
1.3. Le formazioni sociali nello spazio: i livelli di analisi regionale e subregionale
1.4. Le formazioni sociali nel tempo
1.5. Dallo scambio tra formazioni sociali al bricolage sociale
2. Un Piemonte eterogeneo e le sue prospettive neoindustriali
2.1. Problemi di analisi
2.2. Le province piemontesi tra sviluppo concentrato e diffuso: alcuni indicatori
2.3. Il passato delle formazioni sociali in Piemonte
2.4. Le aggregazioni subregionali delle vie di industrializzazione
2.5. Il futuro delle formazioni sociali in Piemonte
2.6. Le interdipendenze che lo influenzano
2.7. Prospettive di analisi aperte
2. Protestanti, occitani, contadini e operai nel Pinerolese: subculture politiche di lunga durata in un modello di sviluppo di grande impresa, di Enrico Allasino
1. Il processo di formazione degli schieramenti politici
1.1. La borghesia e i liberali
1.2. La classe operaia e il socialismo
1.3. La nascita della forza politica cattolica
1.4. La posizione politica dei valdesi
2. La ridefinizione degli equilibri politici nelle elezioni del 1919
3. Il fascismo e il predominio delle grandi imprese
4. Economia e politica dal dopoguerra agli anni '60
5. La crisi degli anni '70
5.1. La continuità degli orientamenti politici
5.2. L'autonomismo occitano
5.3. Potere politico, amministrazioni locali e modelli di sviluppo
5.3.1. Le comunità montane
5.3.2. La pianura
6. Conclusioni
3. Integrazione sistemica e integrazione sociale in un'area
depolarizzata: il caso vercellese e la crisi Montefibre, di
Gian Luigi Battisei
1. La struttura socio-economica locale
1.1. Indicatori di declino
1.2. Agricoltura capitalistico-contadina e scelta monocolturale
1.3. Un'industria fragile e subalterna
1.4. Le contraddizioni del settore terziario
2. La crisi di un modello di sviluppo negli anni '70
2.1. Il modello di sviluppo all'opera
2.2. Un rapporto non problematico tra sviluppo economico e integrazione
2.3. Sorgono i problemi: necessità di ipotesi esplicative
3. Integrazione sistemica e integrazione sociale
3.1. Un'ipotesi struttural-funzionale
3.2. La vicenda Montefibre
3.3. Tre modelli "integrati"
4. Conclusioni
4. Una subcultura politica bianca ai margini della periferia: il Monregalese tra nuove tensioni e spinte endogene alla staticità, di Carlo Grande
1. Introduzione: il non sviluppo guidato
2. La tendenza elettorale alla stabilità
3. La struttura socio-economica tra periferia e marginalità
4. La subcultura cattolica
5. Sintomi di modernizzazione
6. Verso la trasformazione dei valori e del tipo di voto?
7. Conclusioni: la prevalenza delle spinte endogene alla staticità
5. Un'integrazione perfetta: grande azienda e comunità locale in Val Chisone, di Roberto Prinzio
1. La Riv-Skf, Officine di Villar Perosa
1.1. Un'antica rivoluzione industriale e l'insediamento della Riv
1.2. Produzione, commercializzazione e tecnologia di alto livello alla Riv
2. La strategia dell'azienda verso la comunità locale
2.1. Dalla fase iniziale di industrializzazione all' esperienza della Lega industriale torinese del 1906
2.2. Due strategie dello stesso imprenditore a Villar e a Torino negli anni '20
2.3. Il paternalismo imprenditoriale a Villar Perosa
2.4. Dal paternalismo al mercato
3. La classe operaia
3.1. Il peso della classe operaia nella comunità locale
3.2. La composizione degli addetti alla Riv-Skf negli anni '70: operai qualificati e anziani
3.3. L'atteggiamento deferente e il livello di sindacalizzazione elevato
4. Voto politico e voto amministrativo nel comune di Villar Perosa
6. Una «terza Italia» al confine con la grande città: il comprensorio di Saluzzo-Savigliano-Fossano, di Sergio Scamuzzi
1. Premessa: una formazione sociale locale
2. Campagna urbanizzata, sviluppo diffuso, economia informale
3. Un sistema politico locale a basso regime
4. Monotonia dei valori e tensioni della qualità della vita
5. I limiti di questa via di sviluppo: sfide interne ed esterne


Contributi: E. Allasino, G. L. Bulsei, C. Grande, R. Prinzio

Collana: Dipartimento di scienze sociali, Universita' di Torino

Argomenti: Sociologia dei fenomeni politici

Livello: Studi, ricerche

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