La tecnica e le cose

Patrizia Cipolletta

La tecnica e le cose

Assonanze e dissonanze tra Bloch e Heidegger

Edizione a stampa

37,00

Pagine: 304

ISBN: 9788846433008

Edizione: 1a edizione 2001

Codice editore: 495.133

Disponibilità: Discreta

Nell'epoca della tecnica le cose non suscitano più stupore, fanno ormai parte del nostro mondo di significati e sembrano non portare più il segno dell'alterità. Eppure le piccole e modeste cose possono ancora venirci incontro in modo diverso da come esse si danno usualmente per essere manipolate dall'uomo. Questi temi risuonano sia nel pensiero di Ernst Bloch che in quello di Martin Heidegger. Non troviamo però assonanze fra questi due pensatori seguendo il cammino lineare del loro pensiero: il loro è piuttosto un incontro incontemporaneo. Si può anzi affermare che Bloch inizi a pensare proprio a partire di là, da quel poetare dove, solo verso la fine degli anni Trenta, Heidegger approdò, dopo aver iniziato la lenta decostruzione della filosofia occidentale.

Perché leggere contemporaneamente le opere di Bloch e di Heidegger su questi temi? Ritengo che dal contatto di questi due pensatori così vicini e così lontani, si possa più facilmente rischiarare un'epoca piena di timori e di speranze.

Perché è necessario tenere presente il pensiero di Heidegger leggendo oggi Bloch? Un pensiero letterario e vicino alla poesia - come essenzialmente è quello blochiano - sorto in un periodo storico, così carico del tradimento della tecnica rispetto alle aspettative della modernità, potrebbe celare i pericoli di una metafisica che aspira ancora al dominio ed al controllo. Il suo pensiero potrebbe, quindi, essere solo lo sterile ritorno di una filosofia che instaura una vaga nostalgia per quella metafisica occidentale che ha precorso i tempi della tecnica e che ha trovato in essa il suo compimento.

Perché è importante guardare a Bloch oltre Heidegger? Il suo pensiero osa oltre la filosofia occidentale e ha la spregiudicatezza del poeta che guarda lontano e non esclude la speranza. Con le tracce e le cifre di Bloch, rimanendo sul terreno della differenza, si possono ascoltare le dissonanze, senza rinunciare al sogno dell'armonia.

Patrizia Cipolletta , ricercatore presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università degli Studi di Roma Tre, si è sempre interessata alle problematiche heideggeriane e blochiane. Si è occupata anche del problema dei linguaggi altri pubblicando saggi su G. Deleuze e L. Irigaray: Dall'io incrinato al desiderio come produzione (1981), Il divino nell'etica carnale di Luce Irigaray (1989). Ritornata agli studi della filosofia tedesca del Novecento ha pubblicato saggi su Bloch e Heidegger, tra i quali: Le cifre della natura nell'arte e nella filosofia secondo Ernst Bloch (1994), Il "resto" etico nella società tecnologica secondo E. Bloch (1999), Bloch und Heidegger. Die ungleichzeitige Begegnung beim Krug (2000), Il cammino di Heidegger nella differenza (2001).


Parte I. Le cose fra questo mondo e un altro mondo
La luce gelida che avvolge le cose
(L'incontro incontemporaneo con Heidegger; Bloch e la tecnica; Le crepe della tecnica)
Tra oscurantismo e luce artificiale
(L'eredità romantica nei maestri del mistero del XX secolo; I maestri di luce artificiale)
La vecchia Brocca e la cosa
(La brocca e le brocche nel "Geist"; Heidegger e la brocca)
Parte II. Il Molteplice anonimo e il noi
Lo sguardo volto ad Oriente
(L'intensità morale; La differenza e il problema del fremdln; La gnosi e il totalmente estraneo)
L'intensità anonima e la disseminazione
(Il sospiro e il suo guscio; L'anticipazione della morte in Heidegger e in Bloch; I racconti dell'aldilà e il corpo; Disseminazione e eredità; La disseminazione in Heidegger e la lettura di Derrida)
La laringe e il concetto
(Stefan George e Heidegger alla fonte dell'Urdh; Il suono e il linguaggio nel pensiero di Bloch; La disseminazione dei segni; La polivocità e l'essenza; Il poeta e l'attimo; L'apocalisse e l'ultimo dio)
Conclusioni.

Contributi:

Collana: Filosofia

Livello: Studi, ricerche