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La fine della fine del mondo
Autori:

Anna Fabbrini

La fine della fine del mondo

Esplorare il trauma

C’è un male di vivere che ha le sue origini nei traumi della storia familiare, crea fratture d’esistenza e ostacola lo sviluppo della persona. L’autrice interroga la catastrofe del danno dal punto di vista clinico, psico-sociale ed etico. Percorre, attraverso le voci dei pazienti e dei poeti, le questioni legate alla costruzione dell’identità, al corpo, al potere, al senso di appartenenza. Alterna riflessioni sulla teoria e sul metodo clinico cercando modi di contatto con i mondi bruciati attraverso pratiche terapeutiche anche eretiche. Mostra come la sana dipendenza primaria sia necessaria per la presa di autonomia, mentre la violenza subita nei primi anni di vita manomette profondamente la capacità di essere nel mondo. Tuttavia i giochi non sono fatti una volta per tutte. Altre nascite sono possibili; è possibile tornare a vivere anche venendo da infanzie ferite.

Pagine: 150

ISBN: 9788835172116

Edizione: in preparazione 1a edizione 2025

Codice editore: 1252.2.12

Pagine: 150

ISBN: 9788835178552

Edizione:in preparazione 1a edizione 2025

Codice editore: 1252.2.12

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM Readium LCP

Informazioni sugli e-book

Pagine: 150

ISBN: 9788835178569

Edizione:in preparazione 1a edizione 2025

Codice editore: 1252.2.12

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: ePub con DRM Readium LCP

Informazioni sugli e-book

C’è un male di vivere che ha le sue origini nei traumi della storia familiare, crea fratture d’esistenza e ostacola lo sviluppo della persona. L’autrice interroga la catastrofe del danno dal punto di vista clinico, psico-sociale ed etico.
Percorre, attraverso le voci dei pazienti e dei poeti, le questioni legate alla costruzione dell’identità, al corpo, al potere, al senso di appartenenza. Alterna riflessioni sulla teoria e il metodo clinico cercando modi di contatto con i mondi bruciati attraverso pratiche terapeutiche anche eretiche. Mostra come la sana dipendenza primaria sia necessaria per la presa di autonomia mentre la violenza subita nei primi anni di vita manomette profondamente la capacità di essere-nel mondo.
Racconta che i giochi tuttavia non sono fatti una volta per tutte. Altre nascite sono possibili; è possibile tornare a vivere anche venendo da infanzie ferite. Col lavoro terapeutico il passato che diventa storia, sentito e reso pensabile, narrato e narrabile, può abitare il sé del presente, farsi conoscenza e aprire a sogni di futuro.
Nella prospettiva della Psicoterapia della Gestalt – umanistica e fenomenologica – l’autrice prende distanza dai protocolli e si affida al dialogo e al non-giudizio. Mettendosi in ascolto dei sintomi invece di tacitarli e facendo parlare il corpo, offre al paziente la possibilità di una presa di coscienza-incarnata della propria storia, capace di generare trasformazioni creative per sé stesso e per il mondo. La relazione di cura, pertanto, diventa anche atto politico.

Anna Fabbrini, psicoterapeuta e psicologa sociale, si è formata a Parigi all’École des Hautes Études. È didatta ordinario e supervisore della Federazione Italiana Scuole e Istituti di Gestalt (FISIG) di cui è stata co-fondatrice. È stata docente di Psicologia dello Sviluppo dell’Università Bicocca e di Psicologia Clinica dell’Università Cattolica di Milano. Fonda con Alberto Melucci nel 1979 il Centro Alia Psicoterapia e Formazione dove nasce la prima scuola in Italia di Psicoterapia della Gestalt. La sua ricerca verte sul rapporto tra società e disagio psichico, sui traumi e la memoria somatica e sulle innovazioni di metodo legate agli aspetti psico-corporei della terapia. È autrice di numerose pubblicazioni, tra le quali L’età dell’oro. Adolescenti tra sogno ed esperienza (con Alberto Melucci), Feltrinelli (1991), I giorni della quiete, Pazzini (2001), Qui e là. Visioni dai luoghi, Archinto (2006), Biografia di Melanie Klein, Enciclopedia delle donne (2024).

Introduzione

Gratitudini

Scriverne

  • Senza forma di parola
  • Ascoltarsi
  • L’accaduto
  • Andirivieni
  • Creare nessi

La storia rotta

  • Sacrifici umani
  • Messi al mondo
  • Fratture d’esistenza
  • Del potere
  • Mors tua vita mea
  • Limen
  • Esistere o appartenere
  • Il corpo estraneo
  • Trauma primario

La cura

  • Tessere la trama
  • Prendere la parola
  • Lavoro di memoria
  • Identità donata
  • Narrarsi

Nel buio dei fatti

  • Voci da luoghi remoti
  • Scollamenti
  • Ci sono? Chi sono?
  • Inconscio corpo
  • Vuoto centrale
  • Convocare gli assenti
  • Chi parla?
  • Dialoghi
  • Nodi

Trasformazioni

  • Viaggio nel sentire e nel sapere
  • Ritrovare il sé perduto
  • Lenta-mente
  • Esperienza: passare attraverso
  • Linee dell’agire terapeutico
  • Il terapeuta che cammina

Guarire

  • La fine della fine del mondo
  • Metamorfosi
  • Approdi
  • Per una clinica dell’identità
  • Elogio della dipendenza

Infine

  • Un’avventura trasformativa
  • Che cosa è un bambino
  • I giochi sono fatti?
  • Cosa può la psicologia
  • Cerchiamo piste

Bibliografia

Collana: Psicoterapia della Gestalt

Argomenti: Psicopatologie e tecniche per l'intervento clinico - Terapia della Gestalt

Livello: Testi per psicologi clinici, psicoterapeuti

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