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Fuoriuscitismo repubblicano fiorentino 1530-1554.

Paolo Simoncelli

Fuoriuscitismo repubblicano fiorentino 1530-1554.

Vol. I. 1530-1537

Edizione a stampa

29,50

Pagine: 384

ISBN: 9788846476890

Edizione: 1a edizione 2006

Codice editore: 1573.359

Disponibilità: Nulla

Nel 1530 la fine politico-militare della Repubblica fiorentina determina la sanguinosa restaurazione medicea: per la prima volta in Italia nell'età moderna, prende corpo un vasto fenomeno di emigrazione politica con esponenti anche di un'oligarchia cittadina, mercantile e finanziaria, che il nascente Stato assoluto è andato presto escludendo dall'accesso alle cariche pubbliche e i cui interessi non tutela più. Questa diaspora acquisisce appoggi internazionali, gode di simpatie nell'opinione pubblica italiana ed europea grazie anche ai miti classico-repubblicani esaltati dall'assassinio politico del "tiranno" e primo duca di Firenze Alessandro de' Medici ad opera del cugino Lorenzino, "Bruto toscano".
Filippo Strozzi, il più grande banchiere del Rinascimento, è a capo di un sistema politico-economico a servizio del progetto di restaurazione repubblicana a Firenze: con lui i "grandi della città" ormai ribelli assumono, non senza contrasti, la guida di esuli, dissidenti e diseredati che continuano a fuggire dal tirannico dominio mediceo. Il pur vasto fronte dell'opposizione, tuttavia, perde con ciò la sua originaria omogeneità e radicalità. Diverse ora le sue componenti sociali, diverse dunque le finalità ideologiche. Per cosa si combatteva allora? Per la libertà e la Repubblica che coincidevano con i vantaggi di casta e la sopraffazione sociale ottimatizia? Contro uno Stato assoluto e tirannico che aveva fatto dell'"ugualità" giuridica e fiscale la sua nuova bandiera politica e che vantava il consenso incontestato della plebe?
La ricerca, condotta su vastissima documentazione inedita, indaga un capitolo ancora in gran parte ignoto della storia dell'opposizione politica allo Stato moderno.

Paolo Simoncelli
è professore ordinario di Storia moderna presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università "La Sapienza" di Roma. Ha pubblicato volumi e saggi di storia della Riforma e Controriforma, su alcuni aspetti dei rapporti tra cultura e politica durante il fascismo, sulla formazione intellettuale di Renzo De Felice. Per i nostri tipi ha pubblicato Il cavaliere dimezzato. Paolo Del Rosso "fiorentino e letterato", 1990; Storia di una censura. "Vita di Galileo" e Concilio Vaticano II, 1992; Cantimori, Gentile e la Normale di Pisa. Profili e documenti, 1994 e La Normale di Pisa. Tensioni e consenso, 1928-1938, 1998.



Introduzione
La formazione del primo nucleo di esuli
A Roma
Una difficile unità di intenti
Memoriali e missioni a Carlo V
Gli incontri di Barcellona
Da Barcellona a Napoli
Speranze napoletane: il contraddittorio giuridico tra Salvestro Aldobrandini e Francesco Guicciardini
Ambiguità e illusioni: la fine degli incontri napoletani
Doppi giochi e nuova diaspora
Il tirannicidio
Disillusioni e polemiche
Un gennaio rovente
Il pretesto della libertà: ambizioni personali e divisioni ideologiche dell'oligarchia antimedicea
La "Provvisione" del 30 gennaio 1537
L'acuirsi delle tensioni
Disastrose scorribande di confine
Contestate prospettive di accordo
Il fallimento dell'ultima mediazione
La rotta di Montemurlo
Persistenti inquietudini medicee
La crisi del fuoriuscitismo
Indice dei nomi.

Collana: Storia/studi e ricerche

Argomenti: Storia politica e diplomatica

Livello: Studi, ricerche

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