Dalla geografia alla geopolitica
Autori:

Andrea Perrone

Dalla geografia alla geopolitica

Le radici evolutive del paradigma italiano

La genesi della geopolitica italiana è riconducibile alla fi gura di Ernesto Massi che, dagli anni Trenta del Novecento e nel quadro delle iniziative avviate con Giorgio Roletto all’Ateneo triestino, rispose – in una prospettiva di ampio respiro – alle istanze culturali e scientifiche della geografia italiana, per sviluppare una coscienza geografica di matrice autoctona. Al centro delle speculazioni di Massi e della scuola italiana si collocano il Mediterraneo e l’Europa, con un approccio nei confronti del potere e del regime fascista assimilabile alla fi gura dell’intellettuale organico, ossia di collaborazione critica.

Pagine: 272

ISBN: 9788835185192

Edizione:1a ediz 2025

Codice editore: 11387.16

Informazioni sugli open access

La genesi della geopolitica italiana è riconducibile alla figura di Ernesto Massi che, dagli anni Trenta del Novecento e nel quadro delle iniziative avviate con Giorgio Roletto all’Ateneo triestino, rispose – in una prospettiva di ampio respiro – alle istanze culturali e scientifiche della geografia italiana, per sviluppare una coscienza geografica di matrice autoctona. Al centro delle speculazioni di Massi e della scuola italiana si collocano il Mediterraneo e l’Europa, con un approccio nei confronti del potere e del regime fascista assimilabile alla figura dell’intellettuale organico, ossia di collaborazione critica.
Alla base della scuola di geopolitica italiana vi era la scommessa di Roletto e Massi di ripensare il rapporto tra cultura e politica, ovvero di rompere gli schemi consueti e avviare una seria riflessione a riguardo, per fondare un nuovo modello di «scienza» in grado di tracciare nuovi percorsi e rappresentare innovativi modelli. Il paradigma geopolitico italiano affonda tuttavia le sue radici nel metodo di indagine geografica formulato da Giuseppe Dalla Vedova alla fine dell’Ottocento, partecipando al dibattito europeo sullo statuto scientifico della geografia. Dalla prolusione del 1880 all’Università di Roma, passando per il III Congresso Geografico Internazionale di Venezia (1881) e il I Congresso della Società Italiana per il Progresso della Scienza di Parma (1907), per concludersi con l’articolo sulla «geografia utilitaria» (o «applicata») del 1918, Dalla Vedova configura la geografia come scienza di sintesi unitaria, che integra simbioticamente la «geografia pura» (geografia fisica) e la «geografia applicata» (geografia umana). Una scienza di sintesi che si propone di rispondere all’urgenza di potenziare la diffusione della geografia nelle scuole e nella società, approfondire la conoscenza della Penisola e risolverne i problemi territoriali, promuovendo il benessere della comunità nazionale attraverso un’azione diretta a favorirne l’elevazione sociale, economica e politica. Tale approccio teorico-metodologico costituisce l’elemento fondante del paradigma italiano, che Massi riprende insieme alla storia come scienza di Giambattista Vico – improntata al volontarismo – e alla sua rielaborazione risorgimentale di matrice democratico-umanitaria. Il paradigma italiano assorbe inoltre taluni elementi del pensiero geopolitico di Karl Haushofer, come il dinamismo della nuova disciplina rispetto alla geografia politica e la capacità di compiere analisi predittive. Respinge però il determinismo della scuola tedesca, fondato sulle leggi naturali, per sostenere il volontarismo che promana dall’alveo filosofico-culturale italiano e consente di superare il mero dettato ambientale. La nuova disciplina italiana si sostanzia di una combinazione di elementi diversi, frutto dell’evoluzione teorico-epistemica e metodologica della geografia e della geopolitica tedesca e francese, rielaborati e integrati nella cultura geografica italiana, in linea con un approccio storico-geografico che assegna alla volontà umana un ruolo centrale. È una disciplina dotata di statuto scientifico – fondato su un positivismo edulcorato – che dona alla scienza un ruolo direttivo rispetto all’idea di nazione.

Andrea Perrone è ricercatore in Geografia all’Università Link Campus. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Beni Culturali e Territorio presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, con una tesi intitolata Ernesto Massi ovvero la genesi della geopolitica italiana. I suoi studi si concentrano principalmente sulla storia e le fondamenta epistemologiche della geografia, nonché sulle dinamiche geopolitiche contemporanee. Dal novembre 2023 al novembre 2024, ha condotto un progetto di ricerca dal titolo La centralità geopolitica del Sahel e le sue risorse presso il Dipartimento di Scienze Politiche della “Sapienza” Università di Roma.

Introduzione

Le basi teorico-metodologiche del paradigma italiano

  • La geografia applicata e la risoluzione dei problemi territoriali
  • La geografia applicata come scienza di sintesi unitaria
  • Il paradigma della geografia applicata
  • Dal metodo di indagine geografica alla genesi della geografia applicata: echi europei e risonanze italiane
  • La geografia applicata nel contesto europeo
  • Le reazioni dei geografi e della società italiana ai principi della geografia applicata
  • La geografia applicata e le quattro fasi del metodo dell’indagine geografica

L’avvento della geografia applicata nel primo dopoguerra

  • I Congressi geografici italiani e l’evoluzione della geografia politica
  • Il Comitato geografico italiano e la diffusione delle scienze territoriali
  • Il Convegno di Milano e la diffusione delle scienze geografiche
  • La “geografia della volontà” e Luigi Filippo De Magistris
  • La geografia italiana e il suo legame con l’humus filosofico-culturale e scientifico
  • Lo studio della geografia politica in Italia
  • Il IX Congresso geografico italiano di Genova
  • “Geografia politica dinamica” o “applicata” e geopolitica tedesca negli scritti di Almagià
  • Il X Congresso geografico italiano e i nuovi intenti della geografia italiana
  • Sul nuovo regime della coltura geografica in Italia
  • Giorgio Roletto e la coscienza geografica
  • Leonardo Ricci e la geografia applicata
  • Cosimo Bertacchi e l’humus filosofico-culturale della geografia italiana
  • Toniolo, Almagià e i nuovi indirizzi della scienza geografica in Italia
  • La nascita del Comitato nazionale per la geografia e il futuro della geografia in Italia
  • Problemi e indirizzi della geografia dopo il X Congresso geografico italiano
  • Luigi De Marchi e lo studio della geografia politica
  • La coscienza geografica e l’XI Congresso geografico italiano
  • Il ministro Bottai e il XIII Congresso geografico italiano di Udine
  • Il Comitato geografico nazionale e la geografia applicata

Dalla geografia politica alla geopolitica: evoluzione e prerogative

  • L’Università di Trieste e le origini della geopolitica italiana
  • Giorgio Roletto e lo studio delle scienze geografiche
  • L’Ateneo triestino e l’evoluzione della geografia politica italiana
  • Massi e lo studio della geopolitica d’Oltralpe
  • La collaborazione di Massi con Roletto per la nascita del paradigma italiano
  • Il contributo di Massi all’evoluzione della geografia politica e alla nascita della geopolitica
  • L’attività scientifica di Massi a Milano e Pavia
  • La geopolitica italiana e l’eredità del volontarismo
  • I precursori del nuovo paradigma italiano secondo “Geopolitica”
  • Massi e Haushofer: un sodalizio umano e scientifico
  • L’esperienza del periodico “Geopolitica”
  • l’incontro di Mussolini con i redattori di “Geopolitica”
  • Il Centro di studi e d’azione per l’Ordine nuovo e il tramonto della geopolitica italiana

Conclusioni

Fonti archivistiche

Bibliografia

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