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Giacomo Pezzano

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Antropologia filosofica e umanità digitale

La penetrazione delle tecnologie digitali nella nostra quotidianità ci spinge a riproporre la questione generale di che cosa significhi essere umani, riconoscendo sia che non siamo poi così speciali, sia che abbiamo pur sempre le nostre specificità. Su queste basi, diventa possibile affrontare la sfida forse più radicale della contemporaneità: siamo all’alba di un nuovo umanesimo digitale o all’inizio della fine dell’umanità? Questo libro difende l’idea che per evitare che le tecnologie digitali diventino uno strumento di disumanizzazione c’è solo una cosa da fare: reimparare a leggere e scrivere, per interagire con esse in maniera critica e creativa.

Edizione a stampa

37,00

Pagine: 352

ISBN: 9788835159094

Edizione: 1a edizione 2024

Codice editore: 484.10

Disponibilità: Discreta

La penetrazione delle tecnologie digitali nella nostra quotidianità ci spinge a riproporre la questione generale di che cosa significhi essere umani, riconoscendo sia che non siamo poi così speciali, sia che abbiamo pur sempre le nostre specificità. Su queste basi, diventa possibile affrontare la sfida forse più radicale della contemporaneità: siamo all'alba di un nuovo umanesimo digitale o all'inizio della fine dell'umanità? Questo libro si confronta con una serie di temi decisivi, tra cui spicca il problema di come il vivere in simbiosi con gli schermi potrebbe finire per riconfigurare i nostri abiti mentali e i nostri modi di produrre e diffondere la conoscenza, tutti ancora profondamente legati alle risorse comunicative, espressive e cognitive tipiche della parola scritta. Davvero l'utilizzo continuo di immagini - da TiKTok a Instagram, passando per videogiochi e fumetti - finirà per colonizzare la nostra mente, rendendoci incapaci di pensare? Oppure dal passato possiamo imparare che i timori odierni di diventare "dementi" sono sorprendentemente simili a quelli di ieri? In che modo youtuber come Luis Sal e Qulo Brando possono insegnarci qualcosa sull'essere umano che verrà? E perché intitolare un libro D1git4l-m3nte? Discutendo queste e altre questioni, viene difesa l'idea che per evitare che le tecnologie digitali diventino uno strumento di disumanizzazione c'è solo una cosa da fare: reimparare a leggere e scrivere, per interagire con esse in maniera critica e creativa.

Giacomo Pezzano
, (PhD) è ricercatore in Filosofia morale presso l'Università di Torino. Attualmente coordina i progetti di ricerca "PhiloGraphics: How to do Concepts with Images" e "GraPhil: New Habits in Mind" (programma EU H2020), con i quali studia il rapporto tra tecnologie digitali, media visuali e abiti del pensiero, lavorando anche alla realizzazione di un graphic essay filosofico (in collaborazione con la Scuola Internazionale di Comics di Torino).

Introduzione. Carni sintetiche e nuovo umanesimo
Parte I. Pensare l'umano
L'antropologia filosofica come (in)disciplina
(Orbitare intorno all'umano. Questioni di metodo; Invasioni di campo? La divisione del lavoro antropologico; Un prodotto scadente? I possibili limiti dell'antropologia filosofica; Chi ha paura a dirsi umano? In difesa dell'antropologia filosofica)
A lezione dall'antropologia filosofica
(Troppo TikTok fa male? Alle origini dell'antropologia filosofica; A ciascuno il proprio selfie. Scheler e le immagini dell'umano; Trovare una posizione. Plessner e le leggi antropologiche; Avere gli alieni in casa. Gehlen e i rapporti con il non-umano; Le ragioni dei boomer. Anders e il dislivello da colmare; Tenersi in forma. Sloterdijk e le antropotecniche)
Parte II. Umani digitali, problemi analogici
Non siamo mai stati umani. Una natura culturale
(Rapporti aperti. La naturale socialità; Valentino Rossi e la rana bollita. La naturale abituabilità; "Effetto-rinculo". La naturale artificialità; Conigli e ragni nascosti. La naturale creatività; Tutta la vita davanti. La naturale trasformabilità; Avere o non avere? La naturale alterabilità; www.humanzon.net. La naturale riflessività)
Persi negli schermi? Uno schizzo antropologico-filosofico
(Testa a testa. Lo smartphone di Agamben e l'immagine neolitica dell'umano; Gli orgasmi virtuali di Kafka. Lo scollamento tra localizzazione e presenza; Il digitale sbarca ad Atene. Il caso della scrittura alfabetica; Le mani di Giovanni Tritemio. Si può sopravvivere alle alluvioni informative? Il tablet di Socrate. Abiti mentali e realismo mediale)
Parte III. Rialfabetizzazione
P4r0l3 e 1mm4g1n1. Problemi di grafia
(Serve un disegnino?! La svalutazione tradizionale dell'immagine; Avanti immagini, alla riscossa! Pregi e difetti delle svolte iconico-visuali; Un Image Washing? Ripensare le pratiche e i discorsi accademici; Tweet volant, screenshot manent. La fine del monopolio tecnologico-mediale; Luis Sal e Qulo Brando. Si puo stampare YouTube?)
La parola all'immagine (forse). Media e pensiero
(Combattere le ingiustizie epistemiche. La pluralità dei modi del pensiero; Anche l'occhio (dei poveri) vuole la sua parte. Dalla scultura alla stampa; La corazzata Potemkin e Fantozzi. Fotografia, cinema e tv; Adesso ti faccio vedere io! La rivoluzione del codice; Dal Teatro della Memoria a Call of Duty. Che cosa significa apprendere? Simulare per davvero. La forma-game)
PS. Da Gucci a Microsoft. Dopo la scrittura (alfabetico-tipografica)
(Verso una filosofia dei media? Il mito della parola scritta; Morto un matrimonio se ne fa un altro? Il poliamore mediale; Il futuro sta nel wrAIting? Reimparare a leggere e scrivere)
Ringraziamenti.

Collana: Etica e filosofia della persona

Argomenti: Etica - Filosofia morale

Livello: Textbook, strumenti didattici

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