Titolo Rivista PSICOANALISI
Autori/Curatori Jona Kozdine
Anno di pubblicazione 2025 Fascicolo 2025/1
Lingua Italiano Numero pagine 12 P. 37-48 Dimensione file 115 KB
DOI 10.3280/PSI2025-001003
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In questo lavoro racconto il processo terapeutico e la costruzione identitaria di una giovane adolescente albanese di nome Enea approdata in Italia in maniera clandestina attraverso la tratta dei Balcani. La psicoterapia ad orientamento psicoanalitico vis a vis con tre sedute settimanali ha permesso attraverso una vicinanza geografica interna, facilitata anche dalla comune lingua madre, di elaborare e trasformare il dolore per le perdite famigliari. È stato centrale in una prima fase della terapia lavorare sull’inquietudine dell’esperienza emigratoria della ragazza, sul suo smarrimento, sulla paura ad affidarsi all’analista e sul senso di colpa per aver tradito la famiglia ed essere uscita dalla clandestinità. Le trasformazioni in psicoterapia sono state possibili attraverso un lavoro continuo transfert-controtransfert, che da un lato andava a toccare il tema della risonanza e rispetto dei propri tempi interni dell’adolescente e dall’altra il non rinunciare al compito evolutivo-conflittuale della crescita, che ha reso il viaggio terapeutico della paziente Enea un viaggio fondativo interno come quello dell’eroe della mitologia greco-romana.
Parole chiave:adolescenza e processo identitario, lingua madre, risonanza, alterità.
Jona Kozdine, E se Enea è una donna in "PSICOANALISI" 1/2025, pp 37-48, DOI: 10.3280/PSI2025-001003