Titolo Rivista SOCIOLOGIA DEL DIRITTO
Autori/Curatori Eva Schoemer
Anno di pubblicazione 2016 Fascicolo 2016/2
Lingua Inglese Numero pagine 22 P. 117-138 Dimensione file 407 KB
DOI 10.3280/SD2016-002008
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This article discusses the role played by the law in personal experiences of marginalization from Swedish society from the perspective of sociology of law through the framework of intersectional. Like many legal issues, discrimination dwells in the world of everyday life, work life, and society. While most of the social sciences deploy a varied array of methods and methodological approaches, across a wide range of problems, the field of legal scholarship usually confines itself to just one method: the so-called legal dogmatic method. The author argues for an expanded methodology of jurisprudence when it comes to the area of anti-discrimination, since acts of discrimination ultimately violate not the rights of their immediate victim, but also the rights of all people who find themselves in similar situations. When a court finds a specific act - say, the use of a racial slur - not discriminatory in a particular context, it can easily lead to a public perception that racial slurs are not discriminatory in general. This creates a mechanism by which people who do not ‘look like everyone else’ - people of colour, people who wear headscarves, people who come from regions that get bad press - come to be excluded from society. To tear down the walls around discrimination victims, we will have to extend and refine the traditional legal dogmatic method. One way to begin might be if the rulings of the Labour Court could take into account more than just ‘black letter law’, the law in books. The Court might seek to understand how their rulings will be received and what signals they will send to society about law in action.
L’articolo analizza il ruolo svolto dal diritto nelle esperienze personali di marginalizzazione nella società svedese da una prospettiva sociologico-giuridica attraverso la lente dell’intersezionalità. Come molte questioni giuridiche, la discriminazione vive nel mondo della vita di tutti i giorni, nel lavoro e nella società. Mentre la maggior parte delle scienze sociali sviluppano un ampio repertorio di metodi e approcci metodologici, che toccano un’ampia gamma di questioni, il campo della dottrina giuridica si limita solitamente ad un solo metodo: quello della dogmatica giuridica L’autrice propone un’espansione del metodo giuridico quando si abbia a che fare con l’area della discriminazione, poiché gli atti discriminatori, alla fine, violano non solo i diritti della vittima particolare, ma anche quelli di tutti coloro che si trovano in situazioni simili. Quando una corte considera non discriminatorio uno specifico atto, p.es. un insulto razzista in un particolare contesto, ciò può facilmente indurre l’opinione pubblica a ritenere che gli insulti razzisti in genere non siano discriminatori. Ciò innesca il meccanismo per cui le persone che "non sembrano come tutte le altre" - persone di colore, o che indossano copricapi, o che provengono da aree geografiche dalla cattiva stampa – finiscono per essere escluse dalla società. Per abbattere i muri sorti attorno alle vittime della discriminazione si dovrà estendere e affinare il tradizionale metodo dogmatico-giuridico. Sarebbe un buon inizio se le decisioni della Corte del lavoro potessero tenere in conto non soltanto il diritto scritto, il ‘law in books’, e le Corti cercassero di comprendere in che modo le loro sentenze possono essere accolte e quali segnali esse possono inviare alla società circa il ‘law in action’.
Keywords:Intersezionalità - Discriminazione - Genere - Femminismo - Discriminazione multipla - Marginalizzazione
Eva Schoemer, Multiple discrimination at work: Gaining entry to the Swedish workforce in "SOCIOLOGIA DEL DIRITTO " 2/2016, pp 117-138, DOI: 10.3280/SD2016-002008