Titolo Rivista ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO
Autori/Curatori A. Testi, E. Ivaldi, D. Zappavigna
Anno di pubblicazione 2006 Fascicolo 2005/2
Lingua Italiano Numero pagine 21 P. Dimensione file 75 KB
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I grandi flussi migratori che interessano i paesi più sviluppati dal punti di vista economico ed industriale sono andati progressivamente incrementando, generando una serie di problematiche relative all’integrazione dei soggetti migranti. Questo in misura e con risvolti differenti a seconda che si tratti di immigrazione clandestina o di immigrazione regolata dalle leggi. Secondo dati ufficiali, gli stranieri attualmente soggiornanti in Italia sono circa 2.500.000 ai quali deve essere aggiunta una quota, variabile secondo le diverse stime , di immigrati non in regola con il permesso di soggiorno. La percentuale degli stranieri sulla popolazione italiana risulta, pertanto, essere di circa il 4,2 % con tendenza ad aumentare in futuro. L’analisi del grado di integrazione degli immigrati nel tessuto sociale ed economico del paese ospite rappresenta quindi il fattore chiave per poter valutare gli esiti del fenomeno immigrativo. E’ evidente che i soggetti immigrati e residenti clandestinamente hanno spazi di integrazione assai ridotti. Il grado di integrazione dei soggetti immigrati è a sua volta funzione di diversi e molteplici fattori, tra i quali la possibilità di lavorare ricevere un’istruzione scolastica o professionale, beneficiare dei servizi sociali e sanitari del paese, etc. Per quanto concerne questa categoria di immigrati mancano evidentemente dati ufficiali completi, poiché soltanto in poche realtà la struttura pubblica ha assunto da sola le funzioni di assistenza a coloro che non fossero in regola con il permesso di soggiorno. A livello nazionale, l’assistenza socio-sanitaria agli immigrati non iscritti al SSN è stata infatti fornita con modalità ed esperienze significativamente differenti; un ruolo fondamentale è stato assunto dalle strutture del volontariato sociale e dalle associazioni no-profit, che da sole o in una ottica di collaborazione con il pubblico, hanno fornito una buon risposta alle crescenti esigenze socio-sanitarie della popolazione immigrata ma non hanno certo contribuito ad una raccolta completa di dati relativi all’aspetto epidemiologico o tanto meno economico. La grande mobilità umana e lo spostamento dell’economia dalla scala nazionale a quella mondiale hanno prodotto infatti modificazioni di grande portata anche sul piano della salute. Le nazioni del mondo e i loro sistemi sanitari debbono ora rapportarsi con un fenomeno per certi aspetti nuovo: il trasferimento internazionale dei rischi sanitari e la potenziale diffusione e l’evoluzione di malattie trasmissibili. Da qui la necessità di effettuare studi epidemiologici delle diverse realtà territoriali al fine di attuare una corretta programmazione a livello regionale, sia in termini di prevenzione, sia in termini di pianificazione delle risorse. Due sono quindi gli obiettivi di questo studio: 1) Evidenziare quali siano i servizi sanitari verso cui si dirige prevalentemente la domanda degli stranieri (analisi della domanda espressa) 2) Individuare la sostenibilità del finanziamento erogato per le cure agli extracomunitari non in regola con il permesso di soggiorno (analisi dell’impatto finanziario) Due sono i motivi per i quali si ritiene che tale tematica sia di stretta attualità: innanzitutto le recenti normative in materia di regolarizzazione dell’immigrazione (legge Bossi-Fini) portano alla necessità di determinare, sia quantitativamente che qualitativamente, i bisogni sanitari dei nuovi cittadini; inoltre in un’ottica di allargamento dell’integrazione europea, in breve tempo moltissimi cittadini cambieranno la loro condizione da “extracomunitari” a “comunitari”, divenendo pertanto titolari di una serie di diritti in ragione del principio di libera circolazione che ispira UE. Dal momento che molti dei paesi entranti sono attualmente interessati da flussi migratori verso i paesi di più lunga appartenenza all’unione, l’analisi della domanda sanitaria di tali soggetti, sia in termini epidemiologiche che più strettamente economici, risulta essere è assai rilevante.;
A. Testi, E. Ivaldi, D. Zappavigna, Le problematiche del sistema sanitario derivanti dai processi immigratori: analisi del caso Liguria in "ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO " 2/2005, pp , DOI: