Public Health Protection in Italy between the Dismantling of Universalism and the Development of Collaborative Action. The «Case di Comunità» Project

Titolo Rivista WELFARE E ERGONOMIA
Autori/Curatori Pierpaola Pierucci
Anno di pubblicazione 2025 Fascicolo 2024/2
Lingua Inglese Numero pagine 12 P. 241-252 Dimensione file 94 KB
DOI 10.3280/WE2024-002016
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This article aims to contribute to the debate on the reform process affecting public health in many Western countries by focusing on the Italian situation. The analytical choice of theme stems from the centrality assumed in Welfare State systems by the paradigm of «working together», which refers first and foremost to the founding objectives of the creation of a national service for the protection of health and the care of people, as well as to the current urgent need for a structural-functional overhaul to guarantee economic sustainability and restore value to public protection. In the aftermath of the COVID-19 pandemic, many of the national health systems have suffered an aggravation of the antecedent crisis factors, which include the strengthening of primary health care services in the Italian context leading to the introduction and experimentation of «Case della salute» in 2007, converted by the National Recovery and Resilience Plan (PNRR) into «Case di Comunità». A change that recalls the need for collaborative action between all stakeholders - institutional and community - not only for the defense of public health against the private dimensions that have progressively entered its structure but also for a new architecture of care and assistance models that looks to «territorialization» as an important tool for universalism. For developing this reflection, field studies, scientific articles, grey literature, and regulatory acts were used.

Questo articolo si propone di contribuire al dibattito sul processo di riforma che sta interessando la sanità pubblica di molti Paesi Occidentali, concentrandosi sulla situazione italiana. La scelta analitica del tema nasce dalla centralità assunta nei sistemi di Welfare State dal paradigma del «fare insieme», che rimanda innanzitutto agli obiettivi fondanti la creazione di un servizio nazionale per la tutela della salute e la cura delle persone, nonché all'urgenza odierna di una revisione strutturale-funzionale per garantire la sostenibilità economica e ridare valore alla tutela pubblica. All'indomani della pandemia di Covid-19, molti dei sistemi sanitari nazionali hanno subito un aggravamento dei fattori di crisi antecedenti, tra cui il potenziamento dei servizi di assistenza sanitaria primaria, che nel contesto italiano ha visto l’introduzione e la sperimentazione delle «Case della salute» nel 2007, convertite dal Piano Nazionale di Rientro e Resilienza (PNRR) in «Case di comunità». Un cambiamento che richiama la necessità di un'azione collaborativa tra tutti gli stakeholders ‒ istituzionali e comunitari ‒ non solo per la difesa della sanità pubblica dalle dimensioni private che sono progressivamente entrate nella sua struttura, ma anche per una nuova architettura dei modelli di cura e assistenza che guardi alla «territorializzazione» come importante strumento per l’universalismo. Per la scrittura della riflessione proposta ci si è avvalsi di studi sul campo, articoli scientifici, letteratura grigia e atti normativi.

Parole chiave:casa di comunità; collaborazione; cittadinanza attiva; prossimità; universalismo; One-Health.

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Pierpaola Pierucci, Public Health Protection in Italy between the Dismantling of Universalism and the Development of Collaborative Action. The «Case di Comunità» Project in "WELFARE E ERGONOMIA" 2/2024, pp 241-252, DOI: 10.3280/WE2024-002016