Follia , linguaggio e sessualità sono le esperienze che Michel Foucault ha posto al centro della sua ricerca, sottraendole alle oggettivazioni cui le avevano ridotte i nostri saperi. Ciò ha comportato una fase polemica di decostruzione della pretesa fondazionale dell'antropologia e di tutte quelle scienze umane che nel corso degli ultimi due secoli si sono assestate sulla pretesa di conoscere l'uomo. Particolarmente dure sono le critiche che egli rivolge nei confronti degli specialisti della psiche , e che egli estende anche nei confronti della psicoanalisi , specie nella forma del "ritorno a Freud" proposto da J. Lacan, muovendo dalla prospettiva delle tesi sostenute ne L'anti-Edipo.

Foucault riconosce di muoversi "al sole della grande ricerca nietzscheana" che porta ad aggredire "a colpi di martello", a problematizzare le nozioni forti della nostra tradizione, a cominciare da quelle di soggetto e verità, delle quali egli stesso torna ad occuparsi, ma dopo averle sottratte alla loro pretesa sostanzialità, ed averne mostrato il carattere di effetti, di risultati di un processo storico, da cui non possono essere rimosse le concrete relazioni di potere, sottratti quindi alla staticità del loro essere e mostrati nel loro mutamento, nel movimento del loro stesso farsi.

L'uomo non ha una natura, ma una storia, la sua ragione non è un dato naturale ma il risultato di un'etica, in cui la filosofia torna a ricomporre pensiero e vita nella costante cura di sé di cui deve essere capace ogni singolo. La problematizzazione del soggetto ci si offre come traccia per seguire l'accidentato percorso che il nostro compie, da una Storia della follia a una Storia della sessualità, passando per la problematizzazione del rapporto linguaggio-realtà che egli mette in atto ne Le parole e le cose e negli Scritti letterari.

Claudia Dovolich , è ricercatrice confermata presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università di Roma Tre. Si interessa alla problematica della soggettività come scaturisce dalle analisi di Nietzsche, di Freud e dagli sviluppi ermeneutici della fenomenologia. Ha pubblicato: Il problema del-l'interpretazione in Freud (1981), Derrida si interroga sul segno (1989), Derrida tra la chiusura della mimesis e il ritrarsi della metafora (1994), e Derrida tra differenza e trascendentale (1995).