Il rapporto tra azione e verbo che la esprime è contraddistinto da due elementi: il suo significato e il vincolo del codice linguistico. Il modello attanziale è un sistema di rappresentazione del verbo che si pone allo snodo tra questi due aspetti, come cerniera tra sintassi del verbo e semantica dell'azione.

Gli attanti, o argomenti dell'azione predicata dal verbo, vengono trattati come presenze indispensabili alla comprensione dell'azione stessa e, per conseguenza, del verbo che la esprime. Le regole sintattiche che presiedono a questo modello di rappresentazione del verbo si sono dimostrate assai vicine al pensiero ingenuo dei bambini consentendo un'analisi congiunta sul piano del senso e della lingua.

L'uso del modello attanziale è stato sperimentato in scuole elementari e medie nel corso della ricerca condotta dall'IRRSAE-Lombardia Le valenze formative dell'informatica a partire dal 1986 fino al 1996. Nella presente pubblicazione si presenta il resoconto di una di queste esperienze, quella condotta presso la scuola elementare di Palazzolo sull'Oglio.

Piero D'Alfonso , laureato in architettura, insegna dal 1975. Si interessa di molteplici aspetti connessi con i problemi educativi e formativi, dall'ambiente scolastico al gioco, al giocattolo, all'animazione, all'editoria scolastica, alla letteratura infantile e alla formazione dei docenti. Progetta e realizza edifici scolastici e materiali di gioco, partecipa alla fondazione della Libreria la Favelliana , del Teatro Officina e della società Risorse per la didattica . Dal 1982 si occupa di informatica e in particolare di intelligenza artificiale. Dal 1984 al 1996 lavora all'IRRSAE-Lombardia dove dirige il progetto di ricerca Le valenze formative dell'informatica .