RISULTATI RICERCA

La ricerca ha estratto dal catalogo 104700 titoli

Sono passati 103 anni dalla marcia su Roma. Sebbene il primo governo guidato da Benito Mussolini non fosse ancora propriamente dittatoriale, il 1922 sarebbe stato considerato dal futuro regime l’“anno zero” della nuova epoca fascista. La stampa del tempo costituisce oggi una fonte preziosa per gli storici: in primis, per ricostruire quanto accaduto e, in secondo luogo, per analizzare quale fosse l’interpretazione degli eventi data dai principali quotidiani milanesi. Leggendo l’«Avanti!», il «Corriere della Sera» e «Il Popolo d’Italia» si ha talvolta l’impressione di vivere su pianeti diversi. La guerra civile che si combatteva nel Paese si rifletteva anche nei giornali, diventando una guerra di informazioni: i fatti venivano interpretati in modo divergente, la colpa degli eventi attribuita ai fascisti o ai “sovversivi”, e veniva dato risalto ad avvenimenti meglio strumentalizzabili a sostegno della propria narrazione; ciascuna delle testate prese in esame di fatto raccontò la realtà secondo la propria linea politica. Nel presente saggio l’autore analizza tali dinamiche, arricchendo la lettura delle fonti giornalistiche con approfondimenti storiografici e archivistici, grazie alle carte degli Archivi di Stato di Milano, Cremona e Roma, per svelare utili retroscena non riportati dalla stampa coeva. La ricerca si focalizza in particolare su una selezione di eventi, alcuni dei quali ignorati o trascurati dalla storiografia, ma in grado di restituire un’immagine più viva e concreta del clima di violenza e propaganda che ha caratterizzato l’ascesa del fascismo.

Anna Paola Arisi Rota

Città e potere nel ciclo seicentesco dei dipinti di san Siro per il Duomo di Pavia

STORIA IN LOMBARDIA

Fascicolo: 1 / 2025

Il presente lavoro evidenzia il contributo del ciclo delle Storie di San Siro, realizzato tra gli anni Sessanta e Settanta del Seicento, all’affermazione del culto civico del santo patrono. Nelle immagini scenografiche di Carlo Sacchi, Filippo Abbiati e Andrea Pozzo, in cui attualità e passato si fondono, «tutto il popolo di Pavia» si può riconoscere accanto a san Siro: tra i devoti figurano infatti non solo gli uomini di potere, ma anche gli emarginati della comunità. D’altra parte la committenza dell’impresa decorativa coinvolge istituzioni religiose e civili, di cui, in questa sede, sono approfondite alcune figure, soprattutto quelle dei fratelli Menocchio e del senatore Giacomo Menocchio, che persegue la strategia culturale del Senato di Milano. Infine, riconsiderando alcune fonti, si individua la paternità della stampa di San Siro incisa da David Custos e si recupera la preziosa testimonianza tardo settecentesca di Giuseppe Bertolasio, che fornisce informazioni inedite sui restauri dei dipinti di Pozzo e di Abbiati, proponendo una diversa lettura dei soggetti dei dipinti più prestigiosi riaffermandone, comunque, il forte valore civile e politico.

Il presente articolo si propone di esaminare, anche alla luce dei recenti interventi della Corte costituzionale in materia, i modelli dell’adozione mite e dell’adozione aperta sorti nella prassi giurisprudenziale al fine di adeguare il sistema legislativo della filiazione adottiva alle sollecitazioni provenienti dalla giurisprudenza della Corte EDU. I citati istituti consentono la conservazione delle relazioni socioaffettive con taluni componenti della famiglia d’origine, ove questi siano ritenuti dal giudice figure positive per l’equilibrato sviluppo del minore, anche nell’ottica di una progressiva valorizzazione e tutela dell’identità personale dell’adottato.

Ludovica Di Paola, Lisa De Luca, Enrico Imbimbo, Ersilia Menesini, Annalaura Nocentini

Childhood neglect and well-being in youth and adulthood: A meta-analysis

MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL’INFANZIA

Fascicolo: 2 / 2025

English abstract. Given the negative long-term consequences of childhood neglect for well-being, this issue requires attention. This study examined whether the relationship between childhood neglect and well-being in youth and adults varies according to the type of neglect, the country, and the age of the participants. The meta-analysis revealed a negative association between neglect and well-being. Specifically, the effect of neglect on well-being was greater in youth than in adults, whereas the effect was smaller in studies from Asia. Regarding the type of neglect, emotional neglect appeared to have a greater impact on well-being than physical or general childhood neglect. When implementing interventions to mitigate the effects of childhood neglect, it is important to consider age and cultural differences.

Alfredo Verde, Gabriele Rocca, Giulia Gibelli

Vissuti traumatici nell’infanzia di minori autori di reato, carriera criminale e desistenza dal crimine

MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL’INFANZIA

Fascicolo: 2 / 2025

Il presente contributo, basato su una ricerca in corso sulla desistenza dal crimine di 32 soggetti adulti condotta attraverso interviste non strutturate (FANI – Free Association Narrative Interview) secondo un approccio ispirato alla criminologia narrativa e alla criminologia psicosociale, valuta la qualità del processo di desistenza di dieci soggetti studiati, caratterizzati da un’infanzia traumatica e un esordio criminale in età minorile, con riferimento alla qualità della relazione con gli operatori del trattamento incontrati. Il lavoro offre una prima illustrazione dei rapporti fra traumi, carriera criminale e peculiarità dell’output, descrivendone dettagliatamente le caratteristiche e gli esiti con riferimento a tre soggetti esemplificativi. La storia dettagliata dei casi e il confronto fra loro permette di approfondire la complessità di ciascun percorso e può costituire uno stimolo per approfondimenti anche quantitativi.

Rossella Procaccia, Giulia Segre

Analisi delle dinamiche intrapsichiche e interpersonali nel minorenne reo e l’impatto sul rischio di recidiva

MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL’INFANZIA

Fascicolo: 2 / 2025

La recidiva rappresenta il fenomeno per cui un individuo che ha commesso un reato tende a reiterare comportamenti devianti, nonostante le esperienze punitive o riabilitative precedenti. Nel contesto minorile, la recidiva assume una dimensione particolarmente delicata, poiché i giovani sono in una fase cruciale di sviluppo psicologico e sociale. Fattori come il contesto familiare, le esperienze traumatiche, la capacità di elaborare conflitti interni e il supporto sociale possono influire significativamente sulla probabilità di recidiva. In Italia, il sistema giuridico minorile punta a coniugare giustizia e riabilitazione, cercando di intervenire sul rischio di recidiva con approcci personalizzati e programmi di reintegrazione, per favorire il reinserimento positivo del minore nella società. L’analisi psicologica e psicodinamica di questi fenomeni è fondamentale per comprendere le radici del comportamento criminale e per sviluppare interventi mirati ed efficaci. La presente ricerca si è posta l’obiettivo di analizzare quali dinamiche intrapsichiche (es: deficit nella regolazione emotiva, scarso controllo degli impulsi; deficit nelle funzioni esecutive; senso di autoefficacia; meccanismi di difesa; etc.) e interpersonali (es: esperienze pregresse di violenza; qualità delle relazioni famigliari; caratteristiche del contesto di crescita, etc.) predicano il rischio di recidiva in un campione di 30 giovani (età media = 18,20; DS = 2,06) confrontando il gruppo di reati violenti (56,7%) con il gruppo dei reati non violenti (43,3%).

Lara Ferla

Minorenni, criminalità e recidiva, tra giudizi prognostici e istanze di responsabilizzazione

MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL’INFANZIA

Fascicolo: 2 / 2025

L’attuale scenario giuridico-penalistico è caratterizzato da una crescente attenzione al fenomeno della criminalità minorile. In questo ambito, il rischio di recidiva e il consolidamento di condotte criminali negli adolescenti e nei giovani adulti sono questioni di particolare rilevanza. Sulla base di varie disposizioni normative, al giudice penale è richiesta una valutazione prognostica sul soggetto agente, al fine di verificare se si asterrà, per il futuro, dal commettere ulteriori reati. Per altro verso, nel codice penale è previsto un aggravamento del trattamento sanzionatorio per il colpevole, se recidivo. Nei casi in cui l’autore di reato sia un minorenne, questi interrogativi si connotano di maggiore complessità, in considerazione dell’evoluzione psico-fisica che lo stesso sta attraversando. Recenti interventi legislativi nell’ambito del sistema penale minorile hanno stabilito che il tipo di reato commesso può costituire un fattore significativo nel determinare il percorso processuale del minore e le sue possibilità di accesso a misure rieducative. Al di là delle valutazioni giudiziarie strettamente collegate alla tipologia del reato commesso, tuttavia, l’esigenza primaria per il minore è quella di un intervento sulle cause che lo hanno condotto al reato. È essenziale, in particolare, che al minore siano offerte adeguate opportunità di ri-educazione e di responsabilizzazione, al fine di prevenire il consolidamento di comportamenti delinquenziali.