Pubblicato nel 1921 e a lungo sottovalutato come testo sostanzialmente inadatto alle scene, il complesso dramma Die Schwármer (I fanatici, nella traduzione italiana del 1964) si sta sempre più rivelando, per il modo in cui coniuga due elementi fondamentali della poetica musiliana, il «saggismo» e la tensione utopica, un'opera di straordinario fascino e di grande originalità drammaturgica.

Musil avverte per tempo l'inadeguatezza delle forme «classiche>, del dramma a una tematica che, sin dal primo abbozzo del 1908, s'ispira a un atteggiamento di radicale critica dell'ideologia e dei "valori". In una lunga e tormentata elaborazione di quell'originario progetto, segnata anche da un significativo processo di chiarificazione ideologica, egli giungerà a dar vita a quella forma di dramma-saggio che troverà più tardi - con tutte le differenziazioni connesse al diverso genere letterario - una puntuale corrispondenza nella struttura saggistica dell'Uomo senza qualità.

La più che decennale genesi degli Schwármer è qui ricostruita sulla base dei materiali in parte pubblicati nei Diari musiliani e in parte conservati, ancora inediti, tra i manoscritti del fondo Musil nella Biblioteca Nazionale Austriaca di Vienna. Un'ampia Appendice elenca tali materiali in successione cronologica ed espone per ciascuno gli elementi in base ai quali è stato possibile in molti casi accertare, e in altri fondatamente ipotizzare, la data di stesura.

Bianca Cetti Marinoni insegna lingua e letteratura tedesca all'Università di Verona. I suoi interessi si sono rivolti in prevalenza ai fondamenti ideologici della cultura letteraria e scientifica del Settecento tedesco (Haller, Merck, Wieland) e ad alcuni aspetti peculiari della letteratura austriaca del Novecento. Nell'ambito degli studi musiliani ha curato un'edizione italiana del Tórless (1978) e ha dedicato alcuni saggi a questo romanzo e ai rapporti fra tematica e struttura nei drammi Die Schwármer e Vinzenz.