Vantaggi dello sboom demografico

Vincenzo Tagliasco, Enrico Pedemonte

Vantaggi dello sboom demografico

Lavoro, welfare, rendite

Edizione a stampa

23,00

Pagine: 176

ISBN: 9788820499280

Edizione: 1a edizione 1996

Codice editore: 1420.1.1

Disponibilità: Esaurito

Il declino demografico porterà alla rovina i paesi dell'Occidente, e in particolare l'Italia, dove il calo delle nascite è più accentuato che altrove? E' il parere di molti demografi che periodicamente aggiornano l'opinione pubblica sugli esiti catastrofici che la "crisi della natalità" avrà sul nostro futuro: le pensioni non saranno più garantite; i servizi assistenziali saranno tagliati; la società, sempre più popolata di vecchi, declinerà ineluttabilmente per mancanza di creatività, e così via, di catastrofismo in catastrofismo, con l'obiettivo di ottenere politiche in favore della famiglia e quindi della procreazione.

Gli autori di questo libro rovesciano il ragionamento. Smontando i luoghi comuni che sono andati via via imponendosi, analizzano gli aspetti positivi che lo sciopero delle cicogne avrà nei prossimi anni. Sottolineano il ruolo del baby boom nell'aumento della disoccupazione nelle società occidentali. Mettono a fuoco il dramma del lavoro per i giovani in questa nuova fase di globalizzazione dell'economia. Indagano sul ruolo che potranno avere, in quest'epoca di transizione, le rendite, in particolare l'eredità. E poi la rivoluzione del welfare state, la funzione della scuola, il cambiamento della figura sociale dei vecchi, l'immigrazione ...

Usando la tecnica dell'indagine indiziaria, questo saggio cerca di ricomporre le tessere del complicato puzzle che abbiamo di fronte. E alla fine arriva alla conclusione che la scelta di fare pochi figli possa essere stata un'intuizione dettata da una storica saggezza delle donne europee, in particolare di quelle italiane. Augurandosi che il prossimo baby boom, quando ci sarà, sia dettato da un auspicabile desiderio collettivo di mettere al mondo figli, piuttosto che una subdola coercizione di uno stato paternalista.

Enrico Pedemonte giornalista, è caporedattore presso il settimanale "L'Espresso". Si occupa dell'impatto delle tecnologie sui comportamenti individuali, sulle strutture sociali e sull'economia.

Vincenzo Tagliasco, professore ordinario presso il dipartimento di Informatica, Sistemistica e Telematica dell'Università di Genova. Si interessa, nell'ambito di organismi internazionali, di valutazione della ricerca e di scenari per il futuro.


Introduzione. Un giallo demografico
1. Si rompe il patto generazionale?
Perché Bergman non vuole bambini
La società del posto delle fragole
Laboratorio Svezia
Idea: suicidatevi
Pessimisti contro ottimisti
Fuori i vecchi dagli ospedali
Staccate la spina
La rottura del patto generazionale
La catena di Sant'Antonio
Il contratto violato
Vecchi contro giovani
2. Una svolta non solo demografica
Misteri demografici
Aiuto, diventiamo vecchi
I soliti europei
Ricchi e poco prolifici?
II Duce non ce la fa
E dopo la guerra...
Il boom delle nascite
Quanti figli per ogni generazione?
Paura del baby boom
Ahimè, le donne lavorano
Lo sboom
Tre Europe
Sedici ipotesi
La famiglia nasce a scuola
La frattura generazionale
Lavoro, non elemosina
Ringiovanite le statistiche!
3. Saranno vecchi ma nuovi
Vedove di ieri, vedove di oggi
Donna è bello
Guai a chiamarli vecchi
Creativi, cioè giovani
Giappone docet
Sono vecchio, mi ritiro
I giovani al potere
Parole proibite
Il secolo dei Matusalemme 2030: baby boomer pensionati
4. Dopo i welfare state, cosa?
Ragazze madri
Addio welfare
Dall'assistenza alla responsabilità
Dal warfare al welfare
Benessere uguale individualismo?
Non fate come la Svezia
L'ltalia dei lavori finti
Il paradosso dei prepensionamenti
Primo, tagliare
Cibernetica sociale e pensioni per i nati del baby boom
5. Lavori veri, sottopagati, inutili
Primo indizio: Caserta e dintorni
Secondo indizio: McJobs d'America
Terzo indizio: succede alla Volkswagen
Quarto indizio : 1 /2 x 2 x 3
Quinto indizio: prevedono in Francia
La fabbrica spezzata
L'ufficio tradito
Il nuovo Primo maggio
Piena occupazione o piena disoccupazione?
Settori produttivi, burocrazia, terziario
L'ingegnere senza qualità
Invenzione del tempo libero e riduzione dell'orario di lavoro
Il barile di lavoro equivalente
Mutazione o transizione?
I tre lavori di Reich
I routinari
Gli addetti al pubblico I creativi
I giovani che non servono
L'Europa dei saggi
6. Uno straniero ci manterrà
Una famiglia, quattro generazioni
La redistribuzione del reddito tra le generazioni
Chi eredita da chi?
Siamo tutti eredi
La casa non è più un problema
La svolta dei fondi
Mantenuti dal Bangla Desh
L'ideologia dei fondi pensione
Il luogo comune del povero anziano
Le regole della nuova eredità
7. Non chiamateli poveri vecchi
Giovani ma non creativi
Fate lavorare le donne
Fidatevi degli anziani
Meno assistiti, più occupati
Famiglie povere, figli sfortunati
Baby boomer assistiti
Mantenuti dai giovani del Terzo
Mondo Indebitati ma ereditieri
Troppi vecchi? No, troppi poveri
Meglio pochi, ma bene istruiti
Per esempio, la Liguria

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