Nei labirinti di Giovanni Gentile.

Maria Luisa Cicalese

Nei labirinti di Giovanni Gentile.

Bagliori e faville

Edizione a stampa

25,00

Pagine: 224

ISBN: 9788846464392

Edizione: 1a edizione 2004

Codice editore: 1792.58

Disponibilità: Discreta

La fusione complessa, eppur dialettica, tra la formazione filosofica idealistica e la passione civile e politica spinge Gentile, fin da giovanissimo, a calare la filosofia nella vita, a cercare il filo d'oro della moralità da intrecciare alla trama dell'azione, a razionalizzare la storia che si fa, a rendere concreta la teoria politica. Fede idealistica e politica realistica, volere unico che nasce nell'interiorità di ogni individuo ma diviene volere universale che vale per tutti, rapporto di autorità e libertà, Stato e individuo costituiscono nodi intricati che l'attuale dibattito storiografico non sempre riesce a sciogliere e che nei saggi qui raccolti vengono esaminati nel loro sviluppo temporale.

Il rapporto tra religione e politica, fede e filosofia si può comprendere solo se si ricorda che quest'ultima, coscienza critica del reale, rimane fuori dalla religione, è fede che implica slancio e volontà, ma non è la fede.

Una delle ragioni della modernità di questa personalità ingombrante, nonché imbarazzante, che sostenne fino alla fine la logica, seppur non necessaria, identificazione del suo attualismo con il fascismo, va individuata nel tentativo di superare il liberalismo classico con un nuovo progetto sociale, libero dal meccanismo atomistico tipico della concezione dello Stato come mezzo, per puntare sul fine che tutti coinvolge, che esclude una dipendenza morale dallo Stato e che anzi vuole uno Stato fondato sulla morale e un costume legittimato dalla morale e non viceversa. Mancava tuttavia la giustificazione teorica dell'opposizione e qualsiasi spiraglio per la lotta politica. Da Gioberti e dalla Prima Guerra Mondiale, più che da Marx, veniva appresa l'apertura alle classi destinate ad ascendere e ad integrare la compagine nazionale.

Maria Luisa Cicalese insegna Storia delle dottrine politiche all'Università degli Studi di Milano ed è coordinatore del Dottorato di ricerca in Società europea e vita internazionale nell'età moderna e contemporanea. Oltre a numerosi volumi tra i quali La formazione del pensiero politico di Giovanni Gentile; Note per un profilo di Pasquale Villari; Dai carteggi di Pasquale Villar;, Corrispondenze con Capponi, Mill, Fiorentino, Chamberlain, ha pubblicato nelle nostre edizioni Democrazia in cammino. Il dialogo politico fra Stuart Mill e Tocqueville e La luce della storia. Gioacchino Volpe a Milano tra religione e politica .


Premessa. Nei labirinti di Gentile
Nota ai testi
Filosofia e società. Dalla critica a Marx alla Filosofia del diritto
La filosofia politica. Note e problemi
(La formazione del pensiero politico; Il fascismo come rivoluzione; Il Duce, la Nazione, lo Stato; L'Italia, la vita e la morte; Documenti)
La filosofia come coscienza critica della politica. A proposito della Commissione dei Quindici (1924-1925)
L'interpretazione della Rivoluzione francese. Il fatto e l'idea
Il mito del Risorgimento e la nuova Italia. Dai neohegeliani di Napoli alla scuola gentiliana
Appendice
("Il giovane Gentile e Marx" nell'interpretazione di Signorini; "Lettere a Benedetto Croce" di Gentile; "La filosofia sociale di Gentile" secondo Harris; "La filosofia politica di Giovanni Gentile" secondo Lo Schiavo; "La filosofia politica di Croce e Gentile" secondo Faucci; "Il pensiero politico dell'idealismo italiano e il nazionalfascismo" nell'interpretazione di Zeppi; "Croce, il liberismo e l'Italia postfascista" secondo Setta; "L'apparizione sensibile. Analisi e revisioni" di Stella)

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