L'industria italiana della maglieria è solidamente leader mondiale e i suoi valori di produzione e di esportazione continuano ad essere i più elevati sui mercati internazionali.

La storia del successo di questo comparto inizia negli anni '50, e si prolunga tuttora, grazie alla capacità degli imprenditori del nostro paese di rispondere con efficacia all'evoluzione continua del mercato ed alle sfide portate da sempre dai nuovi concorrenti.

Ciò è avvenuto grazie all'attivismo di un numero elevato di imprese prevalentemente di piccole e medie dimensioni, succedutesi in una sorta di selezione naturale. Queste imprese hanno saputo sviluppare nel tempo una notevole varietà di modelli organizzativi, che rendono oggi il settore assai poco rassomigliante a quello delle origini. Alcuni di questi modelli costituiscono una risposta meramente adattiva ai mutamenti del mercato, altri invece garantiscono alle imprese un radicamento solido e consentono loro di affrontare, da posizioni di forza, le oscillazioni congiunturali e le stesse evoluzioni strutturali.

Nel momento in cui l'intero sistema italiano della moda sembra giunto ad uno di questi punti di svolta, è apparso utile riprendere il complesso delle analisi e rileggerle in modo da offrire alla riflessione degli addetti ai lavori e degli osservatori economici il bagaglio di esperienze e di soluzioni accumulato dal settore nella lunga vicenda delle stagioni, in equilibrio continuo tra industria del vestire e laboratorio dei sogni alimentati dalla moda.

Enzo Pontarollo è professore ordinario di Economia Industriale nell'Università cattolica di Milano.

Raffaella La Rocca collabora con il Dipartimento di Scienze Economiche dell'Università Cattolica di Milano.