Capita a tutti di parlare di persone, cose o luoghi lontani pur non conoscendoli direttamente. Per farlo ricorriamo perlopiù ai racconti, alle immagini, alle "testimonianze" che ci vengono da chi di quelle persone, code o luoghi ha avuto esperienza diretta. Ogni giorno i mezzi di comunicazione di massa fanno entrare queste testimonianze nelle nostre case e contribuiscono così a costruire il nostro immaginario, il nostro modo di rapportarci al mondo. Il viaggio che queste testimonianze fanno per arrivare a noi è lungo e complesso. Il lavoro di ricerca presentato in questo libro vuole andare alle fonti di questo cammino: a quei "luoghi sociali" in cui, prima ancora della notizia, nasce il modo, la prospettiva con cui il giornalista guarda la realtà che descrive. Diversamente da quanto avviene per una buona parte delle ricerche sulle comunicazioni di massa - che si concentrano soprattutto sul prodotto dei media - questo studio cerca di capire come e dove certe immagini vengono elaborate e contrattate. Per farlo, l'autore si serve di una metodologia inconsueta che gli permette di esplorare ciò che succede nelle reti di rapporti interpersonali dei giornalisti intervistati.

La "città di carta" è Milano. È qui che gli intervistati (tutti corrispondenti della stampa estera) vivono e lavorano. Una città di volta in volta definita in maniera diversa; una città che può esistere in molti modi, quante sono le maniere di raccontarla. Da Milano la ricerca prende le mosse: dalla sua immagine o, meglio, dalle sue immagini; da quelle immagini che ogni giorno fanno il giro del mondo.

Andrea Vargiu è dottore di ricerca in Sociologia e Metodologia della ricerca sociale. Ha svolto un periodo di formazione e ricerca post-dottorale presso l'École del Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. È professore a contratto di Metodologia e tecniche della ricerca sociale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Sassari.