La Resistenza tedesca è rimasta in Italia fino a tempi recentissimi pressoché sconosciuta, se si esclude una cerchia ristretta di specialisti. Eppure essa costituisce un fenomeno politico-sociale di grande rilevanza. Accanto alle decine di migliaia di vittime, si calcola che un milione di tedeschi siano stati nel 1933-45 internate per motivi politici. La Germania conobbe inoltre negli stessi anni un'emigrazione politica e intellettuale che non ha eguali nella storia moderna e contemporanea.

Il luogo comune della -colpa collettiva» dei popolo tedesca ha esercitato in Italia, come altrove, una notevole influenza. Ma anche nelle due Germanie la ricerca sul Widerstand ha incontrato forti resistenze, direttamente collegate alla divisione del paese, alla nascita di due Stati tedeschi con sistemi ideologici e sociali contrapposti ed alle esigenze di legittimazione delle rispettive élites dirigenti. A partire dagli anni '60, tuttavia, la ricerca sulla Resistenza tedesca ha fatto grandi progressi: alla ricostruzione della storia interna e dell'attività delle forze antifasciste in Germania e nell'emigrazione ha fatto riscontro l'approfondimento dell'ampio spettro delle manifestazioni "non organizzate" di malcontento, di protesta e di "non conformità", che furono molto frequenti nella "vita quotidiana del Terzo Reich". La storia politica della Resistenza si è cosi intrecciata con la storia sociale, nel quadro dell'evoluzione più generale della società tedesca nel periodo nazista.

Questo volume fornisce un quadro complessivo ed esauriente, inedito nel nostro paese, dei principali aspetti della Resistenza tedesca e dei suoi risvolti politici, sociali e culturali, alla luce dei risultati conseguiti dalla più recente storiografia. Esso presenta i contributi originali di studiosi italiani e tedeschi tra i più prestigiosi. Per alcuni di questi, si tratta della prima pubblicazione in lingua italiana.

Claudio Natoli (Roma, 1949) è ricercatore presso il Dipartimento di studi storici dell'Università di Roma "La Sapienza". E' autore, tra l'altro, del volume La Terza Internazionale e il fascismo 1919-1,923 (Roma, 1982).