"Esercizio di scrittura intorno alla scrittura" potrebbe essere definito questo libro. Partendo dall'ipotesi della profonda, sostanziale contiguità fra la scrittura della filosofia e quella della narrazione, prosastica e poetica, confortato da un'esperienza da lui stesso incessantemente praticata, l'Autore tenta l'originale e ardita operazione di trattare filosofia e narrazione come luoghi topici e come modalità emblematiche in cui l'uomo interroga e si interroga.

Attraverso undici saggi, ognuno in sé compiuto e autonomo, si snoda una ricerca di visioni del mondo e della vita, diverse ma simili per essere, ciascuna, l'espressione della drammatica domanda di senso e di libertà che l'uomo pone agli altri e a se stesso. Da Ovidio a Erodoto, da James a Woolf, da Uslar Pietri a Marquez, da Donne a Eliot, da Ciapek-Chod a Hemingway, romanzi, racconti e poesie vengono innanzitutto sottoposti ad una rigorosa analisi filologica, e poi studiati, sezionati e intrecciati con categorie, concetti e assunti filosofici che gettano una luce nuova e imprevista sui fantasmi poetici evocati.

Bruno Coppola (1942) insegna Didattica della filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Ateneo "Federico II" di Napoli. La sua ricerca è stata per molto tempo incentrata sul problema dei rapporti fra scienze umane e scienze fisiche e si è concretizzata in numerosi saggi e nei libri Fisica e storia. Due percorsi paralleli (collett., Napoli, 1981) e Metodologia e storia della scienza in Th. S. Kuhn (Napoli, 1983). Successivamente i suoi interessi si sono spostati sui problemi inerenti la didattica e le questioni del "senso " della filosofia e hanno prodotto numerosi articoli, saggi, nonché il volume Lo stupore e la malia (Napoli, 1989). Alla produzione saggistica e scientifica Coppola affianca quella letteraria e poetica: Romanzo '75 (Milano, 1981), Icaro (Napoli, 1992), Limina coralia (collett., Napoli, 1992); Meridiani (collett., Salerno, 1996).