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Geografie culturali

Tiziana Banini

Geografie culturali

Questo libro vuole semplificare quanto più possibile la serie dei discorsi e dei ragionamenti che hanno portato la geografia culturale a configurarsi come avanguardia degli studi geografici e si pone l’obiettivo di avvicinare neofiti e studenti a una produzione di conoscenza che, sostanzialmente, si interroga in cui si può pensare il mondo e si può agire per cambiarlo.

Edizione a stampa

36,00

Pagine: 308

ISBN: 9788891780218

Edizione: 2a ristampa 2022, 1a edizione 2019

Codice editore: 1111.7

Disponibilità: Discreta

Che cos'è la geografia culturale? Di che cosa si occupa e quali obiettivi persegue?
Potrebbero sembrare domande fuori tempo, queste, alla luce delle teorie critiche, post-strutturaliste e postmoderne che hanno messo in discussione l'intero modo di concepire e produrre conoscenza delle scienze sociali e umanistiche, alimentando la nascita di ambiti di ricerca transdisciplinari che non a caso assumono la generica definizione di "studi", dai food studies ai postcolonial studies, dai feminist studies ai visual studies.
Eppure, forse ha ancora senso parlare di geografia culturale, anzi, di geografie culturali, rigorosamente al plurale, perché tanti sono i modi in cui essa si può fare e diversi sono i motivi che portano a parlarne. Nonostante il protagonismo degli ambienti anglofoni nell'evoluzione di questo campo del sapere, il plurale serve anche a ricordare che la geografia italiana, proprio a motivo dell'estrema intensità e diversità delle forme, delle espressioni e delle pratiche culturali che storicamente contraddistinguono il Bel Paese, può dire molto in proposito.
Ha pure un senso, contrariamente alle attuali tendenze che privilegiano specifici approcci tematici, ripercorrere l'evoluzione storica di questo ambito di studi, che tanto ha influito sulle trasformazioni della geografia umana e sulla profonda revisione delle sue categorie concettuali. Quanto meno, tale percorso evolutivo serve a spiegare come e perché la geografia ha cambiato così radicalmente direzione, distanziandosi notevolmente dall'idea di essa che ancora oggi prevale nell'immaginario collettivo.
Troppo spesso le discipline scientifiche utilizzano linguaggi autoreferenziali che confinano pensieri e idee agli ambienti accademici. Questo libro in fondo vuole servire proprio a questo: a semplificare quanto più possibile la serie dei discorsi e dei ragionamenti che hanno portato la geografia culturale a configurarsi come avanguardia degli studi geografici ovvero ad avvicinare neofiti e studenti a una produzione di conoscenza che, sostanzialmente, si interroga sui modi in cui si può pensare il mondo e si può agire per cambiarlo.

Tiziana Banini insegna Geografia ambientale e Geografia culturale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Sapienza Università di Roma. Coordinatrice nazionale del Gruppo di Ricerca "Identità territoriali", istituito nell'ambito dell'A.Ge.I. (Associazione dei Geografi Italiani), si occupa in particolare di processi socio-ambientali e socio-territoriali.

Introduzione
Gli approcci strutturalisti
(Precursori; Culture e determinismo ambientale; Culture, possibilismo e regionalismo; Ascesa e declino della Scuola di Berkeley; Nodi problematici; Fare geografia culturale in ottica razionalista)
Trent'anni di fermenti (1950-1979)
(Il contributo della spatial analysis; La rivoluzione delle geografie soggettive e radicali; Behavioral geography e geografia della percezione; La geografia umanistica; Geografia umanistica e letteratura; La geografia radicale; Critiche reciproche; L'attualità dell'approccio umanistico; Una ricerca sul senso del luogo)
Post-strutturalismo e postmodernismo
(Post-strutturalismo; Voci del post-strutturalismo; Postmodernità, postmoderno, postmodernismo; Thirdspace e spatial turn; Approccio moderno e postmoderno a confronto; La crisi della rappresentazione; Postcolonial, feminist e queer studies)
La nuova geografia culturale
(Tre pionieri; Un programma di lavoro; Identity politics: culture in lotta per il riconoscimento; Representational geography; La rilettura dell'heritage e della memoria; Dal paesaggio al luogo; Non-representational theory; More-than representational e materialist turn; Actor-Network Theory)
Declinazioni italiane
(Questione sociale vs questione territoriale; La lezione di Lucio Gambi; Manuali e volumi; Approccio umanistico e/o fonti letterarie; Beni culturali in prospettiva semiotica; La proposta di Adalberto Vallega)
L'approccio territorialista
(Territorio, territorialità, territorializzazione; Cultura, territorialità e complessità; Valori territoriali e territorialità attiva; Cultura e patrimonio genetico-culturale; Cultura, territorio e progetto politico; Cultura, identità e sviluppo locale; Senso del luogo e identità territoriali)
Conclusioni
Bibliografia
Indice dei nomi.

Collana: Nuove Geografie. Strumenti di lavoro

Argomenti: Geografia storica e culturale

Livello: Textbook, strumenti didattici

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