Se il ricorso alla formazione professionale è un dato sempre più rilevante nell'ambito dell'azione innovativa attuata dalle imprese, a livello contrattuale (e in termini soprattutto quantitativi) non sembra si possa cogliere una tendenza analoga. Mentre infatti negli accordi la formazione viene il più delle volte negoziata solo nell'ambito della gestione del mercato del lavoro, nella realtà aziendale è spesso e di fatto attività centrale nel processo di valorizzazione delle risorse umane.

La ricerca presentata in questo volume rileva tale dicotomia attraverso un'analisi quali-quantitativa della formazione tramite l'«Osservatorio sulla contrattazione» al suo quarto anno di vita, e la lettura di alcuni casi aziendali.

L'«Osservatorio» riguarda gli accordi stipulati nel biennio 1986/87 da 1168 aziende situate in 15 Province, suddivise in 6 categorie contrattuali e in 3 classi d'ampiezza. I casi sono relativi a 9 aziende selezionate al fine di realizzare un campione in grado di rispecchiare sia le realtà più «ricche» in termini di diffusione e qualità della formazione, sia quei settori ed aree territoriali in genere trascurati o sacrificati per il minore peso quantitativo degli interventi realizzati.