Titolo Rivista STUDI ORGANIZZATIVI
Autori/Curatori Francesca Gabbriellini, Angelo Moro, Arianna Tassinari
Anno di pubblicazione 2024 Fascicolo 2023/2
Lingua Inglese Numero pagine 26 P. 79-104 Dimensione file 270 KB
DOI 10.3280/SO2023-002004
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Can workplace industrial democracy be a tool of transformative working-class empowerment in the contemporary context of liberalised industrial relations? We argue that in the presence of specific historical legacies and organisational circumstances, radical forms of workplace industrial democracy can contribute to the strengthening of workers’ structural, associational, societal and ideational power resources, even under hostile conditions of labour-capital balance of power. After providing a conceptual definition of radical industrial democracy, we develop our argument by showing its workings in practice in a salient case of industrial restructuring, that of the former GKN plant in Florence, Italy. Since summer 2021, GKN workers have undertaken a long-lasting mobilisation against the plant closure and for its reindustrialisation, in the perspective of a productive reconversion compatible with the concept of just transition. We show how the practices of radical industrial democracy embedded in the GKN plant played a key role in shoring up workers’ power resources, supporting the long-lasting mobilisation and the convergence with other social movements. Our findings underscore that radical industrial democracy can be a key asset to cultivate autonomous working-class power. It needs, however, to be backed up by broader institutional and political infrastructures to lead to transformative outcomes.
La disciplina delle relazioni industriali si è a lungo interrogata sulla capacità della democrazia nei luoghi di lavoro di rappresentare uno strumento di emancipazione della classe operaia, soprattutto nella presente fase storica di liberalizzazione delle istituzioni delle relazioni industriali e debolezza dei sindacati. In questo articolo sosteniamo che, in presenza di specifiche eredità storiche e circostanze organizzative, forme radicali di democrazia industriale nel luogo di lavoro possono contribuire a rafforzare le risorse di potere strutturale, associativo, societale e ideazionale dei lavoratori, anche in condizioni ostili di equilibrio di potere tra lavoro e capitale. Dopo aver contestualizzato nel dibattito disciplinare e definito i contorni teorici del concetto di democrazia industriale radicale, sviluppiamo questa tesi analizzando un caso significativo di ristrutturazione industriale, quello dell’ex stabilimento GKN di Firenze. Dall’estate 2021, i lavoratori della GKN hanno intrapreso una mobilitazione di lunga durata e grande impatto contro la chiusura della fabbrica e a favore della sua reindustrializzazione nell’ottica di una riconversione produttiva compatibile con il concetto di giusta transizione. Sulla base di una ricostruzione approfondita del caso basata su pratiche di ricerca partecipativa e su una dettagliata raccolta documentaria, mostriamo come le pratiche di democrazia industriale radicale, attuate da lungo tempo nello stabilimento GKN, abbiano giocato un ruolo chiave nel rafforzare le risorse di potere dei lavoratori, sostenendo la mobilitazione nel lungo periodo e facilitando il processo di convergenza con altri movimenti sociali, in particolare quello ecologista. I nostri risultati evidenziano come tali pratiche possano essere un fattore chiave per coltivare l’emancipazione della classe operaia. Tuttavia, esse devono essere sostenute da infrastrutture istituzionali e politiche più ampie per portare a risultati davvero trasformativi.
Keywords:democrazia industriale, lavoro, risorse di potere, ristrutturazioni, mobilitazione.
Francesca Gabbriellini, Angelo Moro, Arianna Tassinari, A working-class road to radical industrial democracy. Workplace industrial relations and workers mobilisation in the ex-GKN factory in Florence in "STUDI ORGANIZZATIVI " 2/2023, pp 79-104, DOI: 10.3280/SO2023-002004