Titolo Rivista ITALIA CONTEMPORANEA
Autori/Curatori Alessandra Gissi
Anno di pubblicazione 2025 Fascicolo 2025/307
Lingua Italiano Numero pagine 24 P. 106-129 Dimensione file 272 KB
DOI 10.3280/IC2025-307005
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Nel corso del procedimento penale a carico di Carmosina M., il giudice istruttore presso il Tribunale di Milano solleva la questione incidentale di legittimità costituzionale dell’articolo 546 del Codice penale. Attraverso la sentenza 27 del 1975 la Corte costituzionale si pronuncia relativamente al passaggio in cui l’articolo punisce chi cagioni l’aborto di una donna consenziente anche qualora sia stata accertata la pericolosità della gravidanza per il benessere fisico o per l’equilibrio psichico della gestante. La sentenza è un’autentica cesura che dà origine a un “tempo di mezzo”, prima del “tempo nuovo” determinato dalla depenalizzazione a precise condizioni introdotta dalla legge 194 del 1978. Il contributo ricostruisce e interpreta questo passaggio cruciale e lo inserisce in una genealogia articolata, considerandolo un evento specifico ma non autonomo.
Parole chiave:Corte costituzionale, aborto, anni Settanta, femminismo
Alessandra Gissi, “Una malattia vera, costituzionale ed ereditaria”: la Consulta e l’illegittimità parziale del reato di aborto (sentenza 27/1975) in "ITALIA CONTEMPORANEA" 307/2025, pp 106-129, DOI: 10.3280/IC2025-307005