Scrivere in inglese: più luci che ombre?

Titolo Rivista SOCIETÀ E STORIA
Autori/Curatori Andrea Capra
Anno di pubblicazione 2024 Fascicolo 2024/186
Lingua Italiano Numero pagine 7 P. 807-813 Dimensione file 98 KB
DOI 10.3280/SS2024-186006
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L’autore si sofferma su tre questioni variamente connesse con l’adozione della lingua inglese da parte di studiosi italiani in ambito umanistico: il reclutamento accademico, il rischio di una semplificazione dei contenuti e la traducibilità di sfumature di stile e significato in una lingua straniera. Ne emerge un panorama di luci e ombre, che l’avvento dell’intelligenza artificiale rende ancora più complesso. In questo quadro, l’uso dell’inglese – al netto di ovvi quanto inutili eccessi – può giocare un ruolo positivo, e non deve essere invocato come capro espiatorio per i problemi di tutt’altra origine che affliggono il sistema italiano.;

Keywords:Intelligenza artificiale, lingua inglese, lingua italiana, monolinguismo, reclutamento accademico, traducibilità.

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Andrea Capra, Scrivere in inglese: più luci che ombre? in "SOCIETÀ E STORIA " 186/2024, pp 807-813, DOI: 10.3280/SS2024-186006