La dimensione dissociativa: il peso delle esperienze traumatiche e della disorganizzazione nei legami famigliari

Titolo Rivista RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE
Autori/Curatori Maurizio Gallinari, Anna Maria Paulis
Anno di pubblicazione 2019 Fascicolo 2018/48
Lingua Italiano Numero pagine 49 P. 5-53 Dimensione file 533 KB
DOI 10.3280/PR2018-048001
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La dimensione dissociativa emerge all’interno della matrice dei rapporti interpersonali ed è il risultato di uno sviluppo che origina nei contesti interpersonali traumatici. Il ritrovato interesse clinico per il trauma ha permesso, oltre ad una riscoperta dei pioneristici studi di Janet e altri autori, l’introduzione nel più recente manuale diagnostico, il DSM 5, della categoria dei disturbi dissociativi e dei disturbi post-traumatici. Fattori di rischio per la dissociazione potrebbero essere riscontrati in esperienze di mancata sintonizzazione emotiva-comunicativa fra il bambino e le figure che quotidianamente interagiscono con lui. Tali conseguenze sulla persona si riflettono sui rapporti interpersonali che la persona instaura una volta cresciuta e generare situazioni simili in altre generazioni. Gli autori approfondiscono il concetto di trauma in una cornice che pone al centro la comprensione dello scambio generazionale. Nelle famiglie con storie traumatiche prevalgono i vissuti psichici non dicibili e lealtà divise che si possono definire addirittura frammentate. Le lealtà frammentate creano legami familiari caratterizzati da dis-aggre¬gazione, ovvero un terreno incerto su cui crescono le nuove generazioni. Sono spesso le generazioni più giovani, come descritto nel caso clinico, a pagare il prezzo più alto soprattutto in termini di contesto relazionale dove si trovano a nascere.;

Keywords:dissociazione, dis-aggregazione, trauma, scambio generazionale, lealtà invisibili, lealtà frammentate.

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Maurizio Gallinari, Anna Maria Paulis, La dimensione dissociativa: il peso delle esperienze traumatiche e della disorganizzazione nei legami famigliari in "RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE " 48/2018, pp 5-53, DOI: 10.3280/PR2018-048001