Titolo Rivista SETTING
Autori/Curatori Salman Akthar
Anno di pubblicazione 2012 Fascicolo 2010/30
Lingua Italiano Numero pagine 16 P. 45-60 Dimensione file 494 KB
DOI 10.3280/SET2010-030002
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Prospettive diverse sulla tecnica analitica, in particolare sull’ascolto e sugli interventi in analisi, sono a più riprese venute a galla nella storia della nostra professione, senza una adeguata tensione all’integrazione e al confronto con le prospettive classiche. Gli orientamenti relazionali e intersoggettivi, attualmente di moda nella psicoanalisi nord-americana, sembrano seguire la stessa traiettoria. I loro esponenti (Mitchell, 1993; Ogden, 1994) fanno risultare tali orientamenti non solo del tutto nuovi, ma anche fondamentalmente inconciliabili con le posizioni classiche della Psicologia dell’Io, mentre altri Autori sostengono che possano coesistere. Sorge dunque un importante interrogativo: le diverse posizioni sulla tecnica sono veramente incompatibili o possono trovare una sintesi in una gestalt unica? In questo articolo, cercherò di rispondere all’interrogativo esaminando il materiale clinico sul caso di Amalia X del Dr. Helmut Thoma e del Dr. Horst Kachele. Nella prima parte discuterò l’inquadramento che il Dr. Thoma propone della sintomatologia della paziente, la seconda sarà incentrata sulla sua tecnica anali tica e la terza ritornerà ad Amalia e cercherà di individuare i movimenti di sintonizzazione, gli interventi e le risposte della paziente attraverso il materiale del processo fornito dagli Autori. Concluderò con brevi osservazioni che chiuderanno il cerchio riportandoci all’interrogativo circa l’ineliminabilità del pluralismo di indirizzi tecnici ovvero la possibilità di una tecnica analitica unificata.;
Salman Akthar, Essere diversi senza suonare la grancassa. Riflessioni sulla tecnica della psicoanalisi contemporanea in "SETTING" 30/2010, pp 45-60, DOI: 10.3280/SET2010-030002