Titolo Rivista SOCIETÀ E STORIA
Autori/Curatori Deborah Paci
Anno di pubblicazione 2011 Fascicolo 2011/131
Lingua Italiano Numero pagine 28 P. 104-131 Dimensione file 716 KB
DOI 10.3280/SS2011-001004
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L’autore intende analizzare la ricezione di Pierre-Joseph Proudhon da parte degli antifascisti italiani esuli in Francia negli anni tra le due guerre, prendendo in esame l’interpretazione del pensiero proudhoniano fornita dal sociologo russo Georges Gurvitch. Fu grazie alla mediazione di Gurvitch che fuorusciti italiani come Andrea Caffi e Silvio Trentin accolsero con favore le intuizioni proudhoniane relative al "Diritto economico". La nozione gurvitchiana di "Diritto sociale" (rielaborazione del "Diritto economico" proudhoniano) - l’unico principio normativo in grado di governare in maniera equa il corpo sociale stabilendo una condizione di equilibro all’interno del conflitto - ha suscitato una grande influenza sulla cultura antitotalitaria che gravitava intorno agli ambienti giellisti. L’autore illustra le differenti sensibilità espresse dai fuorusciti a partire da un’indagine dei loro scritti rintracciando i riferimenti teorici presenti nell’opera proudhoniana e nel lavoro di Gurvitch L’Idée du Droit social.;
Keywords:Pierre-Joseph Proudhon, Georges Gurvitch, sociologia del diritto, diritto sociale, fuorusciti italiani, federalismo
Deborah Paci, "Proudhon in esilio". La ricezione del pensiero proudhoniano negli ambienti del fuoruscitismo italiano in Francia (anni venti e trenta) in "SOCIETÀ E STORIA " 131/2011, pp 104-131, DOI: 10.3280/SS2011-001004